Massacrati dalle imposte

Il rapporto della Corte dei Conti:"Troppe tasse, rischio recessione"

Andrea Tempestini

La Corte dei Conti punge Mario Monti e sottolinea come l'eccessiva pressione fiscale possa comportare "impulsi recessivi" nell'economia reale, creando così un "pericolo di avvitamento". Questo il richiamo contenuto nel Rapporto 2012 dei magistrati contabili sul coordinamento della finanza pubblica presentato al Parlamento. Questo pericolo, prosegue il testo, "deve essere attentamente monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati".  Fisco ed evasione - Sul gettito fiscale la Corte dei Conti sottolinea che "è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell'economia" anche nel 2011, e poi precisa come "il tasso di evasione è stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap, risolvendosi in un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi all'anno". L'evasione fiscale "resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro Paese". Sanità - Nel rapporto, poi, una scansione del settore sanitario nazionale, dove si registrano "frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere denunciati". Il settore sanitario, osserva il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti, Luigi Mazzillo, "continua, tuttavia, a presentare fenomeni di inappropriatezza organizzativa e gestionale che opportunamente ne fanno un ricorrente oggetto di attenzione ai fini dei programmi di tagli di spesa. Senza però - prosegue - dover per questo ricominciare daccapo e rinunciare alla valorizzazione e allo sviluppo dei percorsi di rientro che sono stati positivamente sperimentati in questi anni, seppure senza contraddizioni e criticità, evidenziate dai frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano a essere denunciati nel settore".