Lo studio della Cgia di Mestre

Con l'Imu voluta da Montil'economia rischia il collasso

Eliana Giusto

  Siamo in recessione. E questa è la condizione economica peggiore per imporre nuove tasse. Le famiglie fanno e rifanno i conti dieci volte prima di mettere in cantiere nuove spese e con una contrazione dei consumi già in atto, l’aggiunta dell’Imposta municipale unica (Imu) sugli immobili non può che spingerle a stringere la cinghia di un altro buco. Agli italiani piace il mattone ma la prima casa non produce reddito. Anche se sono stati previsti correttivi per l’abitazione principale, per il bilancio familiare la nuova imposta potrebbe essere l’ultima goccia che cade in un vaso stracolmo. Ma l’Imu non colpisce solo i privati. Anche  imprese e piccoli artigiani ne subiranno gli effetti. Per sopravvivere, l’industria, l’agricoltura e il terziario è già stata costretta a ridurre i margini di profitto. L’aumento dei costi delle materie prime, petrolio in testa, e il calo delle vendite, hanno eroso lo spazio di manovra di molti imprenditori, accerchiati così dalle conseguenze della crisi. Sarà difficile che riusciranno ad assorbire totalmente anche il colpo dell’Imu. Più facile invece - a meno che non preferiscano chiudere i battenti - che ne riverseranno il peso sulle spalle dei consumatori.  Secondo uno studio della Cgia, l’associazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese di Mestre, gli albergatori saranno chiamati a   pagare il conto più salato dell’Imu: mediamente ciascuno di loro sborserà 8.405 euro. Per l’Italia, Paese a forte vocazione turistica, non è una buona notizia. Comunque non andrà molto meglio alla grande   distribuzione che sarà chiamata a versare un importo medio annuo pari  a 5.930 euro. Anche gli industriali subiranno un prelievo annuo di   tutto rispetto: mediamente su ogni capannone graverà una imposta pari  a 4.725 euro.   Per gli artigiani del settore produttivo ed i piccoli   industriali il versamento medio sarà di 2.756 euro. Per i liberi   professionisti, invece, l’esborso medio sarà di 1.468 euro, mentre   per ogni piccolo commerciante/esercente l’imposta si attesterà su un   valore medio di 729 euro. Infine, i meno tassati saranno i   piccolissimi artigiani che subiranno un prelievo medio di 574 euro.  «In una fase economica in cui i consumi sono in forte   contrazione, il credito continua ad essere erogato con il contagocce e  le tasse continuano ad aumentare a vista d’occhio», commenta il   segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. «Auspico che il Governo   riveda al ribasso le aliquote dell’Imu per le attività produttive,   altrimenti corriamo il pericolo che molte piccole aziende chiudano i   battenti e finiscano a lavorare in nero». di Antonio Spampinato