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La vera cronaca del G20: insulti tra Ue e Usa

I potenti del mondo riuniti in messico

Barroso: "Non accettiamo lezioni di economia". Tensione sulle misure di austerità della cancelliera

Andrea Tempestini
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Il vertice, alla fine, c'è stato. In serata il presidente Usa, Barack Obama, si è incontrato con i leader europei del G20, tra cui il presidente del consiglio Ue, Herman Van Rompuy, il presidente della commissione, Jose Manuel Barroso, il premier italiano Mario Monti, il presidente francese Francois Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier spagnolo Mariano Rajoy e quello britannico David Cameron. Ma il summit è arrivato solo al termine di una giornata dove Stati Uniti e Ue sono stati più volte a un passo dalla rottura.  Ad accendere la tensione proprio l'annullamento a sorpresa dell'atteso vertice che i leader Ue presenti al G20 avrebbero dovuto avere lunedì sera in Messico con Obama sulla crisi dell'eurozona, anche alla luce del voto in Grecia. Fonti della Casa Bianca hanno fatto semplicemente sapere che l'incontro era stato “cancellato”, senza alcuna motivazione specifica o ufficiale. E se c'è chi ha spiegato la cosa con il prolungarsi della cena, sono stati in molti a scommettere che dietro il mancato appuntamento ci fossero le tensioni tra le due sponde dell'Atlantico. In particolare quelle con la Merkel, che continua a dire no agli euerobond e a qualsiasi forma di mutualizzazione del debito, rinviando al mittente qualsiasi ipotesi di dilazione degli impegni presi dalla Grecia. Una linea in totale controtendenza con quella di presidente Usa, che prima della cena ha però voluto un incontro a due con la Cancelliera. Un faccia a faccia durato 45 minuti e coperto dal più stretto riserbo. La porta sbattuta in faccia da Obama non è comunque piaciuta a nessuno. «Non siamo qui per prendere lezioni di democrazia o di gestione dell'economia», ha detto stizzito il presidente Ue, Barroso.  La Merkel ha invece minimizzato, riferendo che i paesi della zona euro si sono impegnati per dare una soluzione alla crisi del debito e sottolineando come gli europei abbiano dato prova di una «determinazione comune». La cancelliera ha aggiunto che l'Europa cerca un mix fra consolidamento fiscale, iniziative per la crescita e una migliore cooperazione. Nella bozza delle dichiarazioni finali si legge che i leader europei «sono determinati a muovere speditamente verso misure per la crescita», ma «mantenendo il fermo impegno a realizzare un consolidamento fiscale che va valutato su base strutturale».Un accenno, quello alla crescita, considerato da Mario Monti una grande vittoria. «Ci siamo molto impegnati perché il documento finale del G20 rifletta quella che è anche la posizione italiana e cioè un maggior accento sulla crescita da porre come necessità», ha detto il premier, aggiungendo che «ognuno di noi, in Europa, come una sorta di Gps si muove riposizionandosi» e le «decisioni saranno prese nei prossimi dieci giorni». In vista del summit dei leader europei, il 28 e 29 giugno, Monti ha precisato che un appuntamento importante di «avvicinamento a queste decisioni sarà il quadrilaterale a Roma del 22 giugno» al quale parteciperanno la Merkel, Hollande e il premier spagnolo Rajoy. di Sandro Iacometti

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