Sfida in Europa

Borsa, Milano guadagna il 4,31%. Spread a 374

Matteo Legnani

Draghi e la Bce usano il bazooka: al via il "piano illimitato di acquisto di bond" dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. Una notizia che ha indispettito Berlino e che, in parallelo, ha letteralmente messo le ali ai mercati. Dopo l'annuncio del governatore dell'Eurotower l'ondata di rialzi a Piazza Affari: intorno alle 16.20 il paniere principale Ftse Mib guadagnava il 3,49%, mentre l'All Share il 3,4 per cento. A fine giornata il Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 4,31% a 15.780 punti, mentre l'All Share ha guadagnato il 3,89% a 16.631 punti. In parallelo la picchiata dello spread tra i Btp decennali e i corripetivi Bund tedeschi, crollato sotto i 380 punti: a fine giornata ha chiuso ai minimi di seduta a 374 punti con un rendimento in calo al 5,30% (bene anche il differenziale tra Bund e Bonos spagnoli, sceso a 446 punti, rendimento al 6,03%). Altro ossigeno per le Borse è arrivato sempre dalla Bce, che ha deciso di lasciare  invariato al minimo storico dello 0,75% il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, dopo la riduzione di un quarto di punto effettuata a luglio. Il tasso sui depositi e il tasso marginale, rimangono rispettivamente a quota zero e 1,50 per cento. Positivi anche gli altri listini continentali: Francoforte ha chiuso in rialzo del 2,81%, Parigi del 2,86%, Madrid del 4,91%, Amsterdam del 2,18%, Londra dell'1,94% mentre Atene, piatta, ha lasciato lo 0,06 per cento. In volo i bancari - I mercati, di fatto, si schierano contro Angela Merkel, la cancelliera del rigore che si era opposta al piano di acquisti illimitato di Bond. La risposta dei mercati era già arrivata alla vigilia e alla riapertura dei mercati, prima delle dichiarazioni di Draghi, quando tutti i listini segnavano buoni rialzi, schizzati verso l'alto dopo che l'ex numero uno di Bankitalia ha, di fatto, aperto il fuoco con il proverbiale bazooka. Nel dettaglio, a Piazza Affari, volavano gli istituti di credito: a circa un’ora e mezza dalla chiusura delle contrattazioni, Unicredit (+7,59%), Ubi (+7,15%), Mediobanca (+6,35%), Intesa sp (+5,23%), Mps (+5,97%), Banco popolare (+4,61%), Bpm (+5,97%).