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Iva, Irpef e detrazioni: Monti cambia tutto

Giulio Bucchi
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Ha un bel dire, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli, che "la legge di stabilità gioverà al 99% degli italiani". Incassata la replica di Pierluigi Bersani ("Questi numeri non ci risultano", ha detto il segretario Pd che oggi, mercoledì 24 ottobre, sarà a Palazzo Chigi), il governo di Mario Monti si prepara a cambiare tutto, o quasi. Martedì il faccia a faccia con Silvio Berlusconi non ha portato grandi novità: "Il Pdl dice no all'aumento dell'Iva", ha ribadito il Cavaliere, dal premier insieme al segretario Angelino Alfano. E ai suoi Silvio assicura: "O si cambia, o noi la legge non la votiamo". E allora, fatti salvi i saldi invariati della manovra, che si fa? Corte dei Conti, Istat, Bankitalia:  tutte le sberle al governo sul ddl Stabilità Cosa cambia - Secondo il Sole 24 Ore, il dossier sul Fisco si riaprirà e il testo approdato alla Camera non avrà vita lunga. Innanzitutto, si studiano modifiche al capitolo detrazioni e deduzioni. Il tetto di 3mila euro sembra già saltato, mentre su franchigia (250 euro, a carico di contribuenti con un reddito superiore a 15mila euro annui) e retroattività aumentano i dubbi. Novità in vista anche per l'Iva: c'è l'ipotesi dell'aumento di un punto o due della sola aliquota del 21%, lasciando invariata quella del 10. Sul piatto, la maggioranza mette l'Irpef: tutti, da Pd a Pdl passando per l'Udc (Pierferdinando Casini, dopo il vertice con Monti, lo aveva ammesso), sono disposti a rinviare la riduzione dell'imposta sulle persone fisiche in cambio di tutto il resto. Il Tesoro valuta anche nel caso dell'Irpef lo stop al tetto (minor gettito di 170 milioni l'anno e 130 legati alla retroattività) e modifiche alla franchigia, che però comporterebbe al momento entrate da 1,65 miliardi nel 2013: non pochi.   

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