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Marchionne: "Fiat e Chrysler, la fusione è inevitabile"

Sergio Marchionne

A una settimana dalla rielezione di Obama, l'annuncio dell'ad del Lingotto: "Avverrà. come previsto, nel 2014". Su Alfa Romeo: "Non ho alcun interesse a vendere"

Andrea Tempestini
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"La fusione tra Fiat e Chrysler procede, come previsto, per il 2014. Ed è una mossa inevitabile". Così l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, in un'intervista concessa ad Automative News. A una settimana dalla rielezione di Barack Obama, il manager italocanadese conferma il progetto di unire i due colossi dell'auto: una mossa favorita dalla conferma del presidente afroamericano, che considera Marchionne una sorta di "salvatore" per aver (meritoriamente) tirato fuori dalle secche della crisi il colosso di Detroit, evitandone il fallimento. Tutti ricordano, infatti, quel "thank you, Sergio" pronunciato da Barack nel corso della prima visita del presidente a stelle e strisce a Motor City. Il voto americano, di fatto, ha spianato la strada alla fusione. "Non voglio vendere Alfa" - Nel corso dell'intervista, Marchionne spiega che "non ho nessun interesse a vendere Alfa Romeo. Punto". Marchionne è tornato così a parlare della casa automobilistica controllata dal Lingotto, il cui futuro pare comunque incerto alla luce delle recenti dichiarazioni dell'ad Fiat, che aveva spiegato come l'unico modello sostenibile dell'Alfa è la Y10.  Le previsioni - Marchionne ha poi snocciolato alcune previsioni sulle vendite del prossimo atto. "Il gruppo venderà oltre 4,3 milioni di vetture nel 2013, con un minimo di 2,6 milioni da parte di Chrysler. Dipenderà molto da cosa succederà in Europa". Il manager ha poi spiegato che per il 2012 stima un aumento delle vendite a 4,2 milioni di unità, dai 4 milioni dello scorso anno.

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