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Basilicata: Unioncamere, incerti tempi di uscita dalla crisi (2)

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(Adnkronos) - Le imprese industriali prevedono, per la parte finale dell'anno, un'ulteriore intensificazione delle spinte recessive. Le prospettive peggiori vengono espresse dai settori della chimica e materie plastiche e delle macchine elettriche ed elettroniche. Positivo invece l'outlook nell'industria del tessile/abbigliamento. Per l'export lucano, se si escludono l'industria dell'auto e quella energetica, c'e' un vistoso incremento su base tendenziale (+18,2%, circa 14,3 milioni di euro in piu') dovuto all'industria meccanica. Per la prima volta, dal 2004, l'industria del mobile e' tornata a registrare una variazione positiva (+4,8%). Difficolta' di tenuta sui mercati esteri, invece, si segnalano per i prodotti del sistema moda e della gomma e materie plastiche. Continua la parabola discendente dell'export dell'auto (-33,1%), per un decremento cumulato, dall'inizio dell'anno, pari al 37,2% (282 milioni di euro in meno). Cio' ha determinato una flessione complessiva dell'export regionale di quasi il 10%, che sarebbe stata ancora piu' pesante senza il forte rimbalzo dei minerali energetici (+58,7%). Per il commercio, ancora un calo vistoso delle vendite al dettaglio (-14,1%), maggiore nei piccoli esercizi. Sul piano del lavoro, nel periodo gennaio-novembre 2012, gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni autorizzati all'industria manifatturiera lucana hanno raggiunto i 13,4 milioni di ore, 4,2 in piu' rispetto allo stesso periodo del 2011, per un incremento del 45,2%. Quanto al credito, prosegue il trend negativo degli impieghi bancari al sistema produttivo. Alla fine dello scorso mese di settembre, i prestiti vivi (al netto delle sofferenze bancarie) concessi alle imprese lucane sono diminuiti del 5,4%, confermando e accentuando ulteriormente la fase discendente iniziata a dicembre 2011. La restrizione del credito interessa tutte le tipologie di impresa. Da notare che anche il trend degli impieghi totali (comprensivi delle sofferenze) viaggia ormai in territorio negativo (-2,6% a settembre), ad indicare che il freno all'erogazione di nuovi finanziamenti da parte delle banche non e' legato soltanto agli elevati tassi di insolvenza della clientela, che pure registrano livelli record.

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