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L'ultimo scherzo della Fornero:6 milioni di pensioni azzoppate

Anche nel 2013 il blocco delle rivalutazioni voluto dalla riforma di Elsa. Costerà in media 1.135 euro a pensionato

Matteo Legnani
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  Festeggiate Capodanno, e che sia un anno migliore quello che si affaccia. Certo non per 6 milioni di pensionati, e per qualche altro milioncino di professionisti, che si arrabattano con consulenze e collaborazioni. Un popolo di italiani bistrattati, tartassati e pure beffati. Già non se la passavano benissimo, ma riescono (o meglio: riuscivano) a far quadrare i conti applicando a casa, come nello studio professionale, una vera e rigorosa  spending review. Dal 1 gennaio andrà anche peggio. Le pensioni sarebbero dovute aumentare del 3% per essere adeguate al costo della vita: e in effetti una pensione minima passerà da 481 euro a 495,43 mentre una da 1.000 euro arriverà a quota 1.025 euro Ma c'è un ma: gli aumenti  non varranno per la totalità dei pensionati, visto che nel 2013 sarà ancora in vigore il blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero e valido per le pensioni tre volte superiori alla soglia minima. Sei milioni di pensionati vedranno così congelata la propria pensione per il secondo anno di fila. Il blocco dell'adeguamento al costo della vita riguarda soprattutto pensionati che hanno un reddito mensile di 1.217 euro netti (1.486 euro lordi). «Un pensionato che si trova in questa fascia», fa di conto la Spi Cgil, «ha già perso 363 euro nel 2012 e ne perderà 776 nel 2013. Un pensionato con un reddito mensile di 1.576 euro netti (2.000 lordi) invece nel 2012 ha perso 478 euro e nel 2013 ne perderà 1.020. La mancata rivalutazione della pensione si somma infatti a quella dell'anno precedente. Leggi l'articolo integrale di Claudio Antonelli su Libero in edicola oggi 29 dicembre  

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