Imprese: Cna Sardegna, 2012 anno devastante per Regione (4)
(Adnkronos) - Il 2012 e' stato negativo anche per le esportazioni, che pure a livello nazionale rappresentano l'unico fattore in grado di sostenere l'attivita' delle imprese. Come e' noto, i dati sulle esportazioni della Sardegna risentono dell'influenza dei prodotti petroliferi raffinati (Saras) che rappresentano oltre l'80% del mercato estero regionale. Per questo motivo, la crescita del valore delle esportazioni registrata nella prima parte dell'anno e' solo il risultato dell'incremento dell'export di prodotti petroliferi, che ha beneficiato della crescita dei prezzi e della ripresa delle vendite verso i paesi del Nord Africa. Al netto del settore petrolifero, invece, le esportazioni regionali sono calate di oltre il -4%. Un risultato che riflette la debolezza dell'export manifatturiero regionale (-8%), e che va ricondotta, in particolare, al calo delle esportazioni del comparto chimico e del settore dei metalli. Si tratta di ambiti industriali che hanno visto il valore delle esportazioni crollare del 40 e del 53% negli ultimi 4 anni (dal 2007 al 2011) e che stanno vivendo una fase di crisi gravissima che, pur amplificata dal difficile contesto economico nazionale e internazionale, trova origine da fattori di carattere ben piu' strutturale, come le difficolta' nel competere con i prodotti provenienti dalle economie di nuova industrializzazione o, specialmente per l'industria dei metalli, gli elevati costi dell'approvvigionamento energetico e dello smaltimento dei residui della lavorazione. Proprio per questi motivi strutturali negli ultimi anni si sono verificati in Regione moltissimi episodi di crisi aziendale che hanno portato all'apertura di diverse vertenze presso il ministero dello Sviluppo Economico, molte ancora aperte e altre, purtroppo, conclusesi con la chiusura delle aziende.La difficile situazione economica ha avuto un impatto devastante sul mercato del lavoro sardo. Dopo la ripresa dell'occupazione del 2011, nel 2012 il numero di occupati ha ripreso a scendere: circa tremila posti di lavoro in meno nella media dei primi tre trimestri dell'anno. E si deve considerare che il ricorso alla Cig, intensificatosi ancora, ha contribuito a mitigare gli effetti negativi della nuova crisi economica. Infatti, il perdurare delle difficolta' strutturali nel settore industriale, nelle costruzioni e nel commercio ha mantenuto elevato il ricorso alla cassa integrazione, cresciuta nei primi tre trimestri dell'anno di circa il 30%. (segue)