Crisi: Fondazione Curella, record fallimenti imprese, in 5 anni quasi 60mila (2)
(Adnkronos) - Dai risultati emerge un quadro assai desolante in larga parte dei segmenti produttivi, tra cui in particolare nella meccanica e fabbricazione di mezzi di trasporto, tessili, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature, lavorazione di minerali non metalliferi, raffinazione petrolifera, gomma e materie plastiche, carta e stampa, industria del legno, fabbricazione di mobili, metallurgiche. Il ramo delle costruzioni è nell'ambito economico tra quelli che hanno riflesso più palesemente l'impatto della crisi, riducendo parecchio la propria base imprenditoriale. La profonda crisi che investe l'edilizia ha avuto un impatto fortemente negativo sull'attività delle industrie fornitrici di materiali di base. Il mancato risveglio della domanda delle famiglie, a partire da livelli assai scarsi, avrebbe colpito con differente vigore tutte le attività, tra cui in particolare il commercio, alle prese con un progressivo cambiamento dei meccanismi di spesa dei giovani e dei meno giovani. I consumi delle famiglie si sarebbero ridimensionati del 13% nel Sud e Isole e del 5,5% nell'altra ripartizione; per gli investimenti fissi le riduzioni sono rispettivamente del 33% e 24,5%. Nell'ambito della spesa in conto capitale è assai marcata la flessione delle costruzioni, vincolate dall'assenza di domanda e solo marginalmente influenzate dall'avvio della restituzione dei crediti vantati con gli enti pubblici.