Pasqua: pastori abruzzesi a Brambilla, altro che stragi noi preserviamo ambiente
L'Aquila, 15 apr. (Adnkronos/Labitalia) - "I pastori, impotenti davanti a imponenti campagne mediatiche come quelle messe in piedi per contrastare la cosiddetta 'strage degli agnelli', si chiedono come finirà. Fin troppo facile scorrere le pagine web dedicate alle attività dell'onnipresente onorevole Michela Brambilla, che da titolare di un'azienda che importa e commercializza salmoni e gamberetti si scaglia contro il consumo di carne. Evidentemente nel mondo della comunicazione e dei buoni sentimenti, il pesce non è carne". A rispondere polemicamente alla ex ministra del Turismo, che nei giorni scorsi ha anche presentato una proposta di legge che mira a mettere fuori norma la macellazione degli agnelli al di sotto dei sei mesi d'età, è Nunzio Marcelli, presidente dell'Arpo (Associazione regionale produttori ovicaprini abruzzesi). I pastori e gli allevatori abruzzesi ribadiscono che dietro al loro lavoro "ci sono storie, aziende, economie, conservazione della biodiversità; e turismo, enogastronomia, prodotti d'eccellenza". "Che vengono a cercare da tutto il mondo -ricorda Marcelli- da Obama a De Niro, che i prodotti pastorali d'Abruzzo li ha voluti nel suo ristorante di New York. Chi vuole fare scomparire tutto questo abbia il coraggio di dire come stanno le cose: senza allevamenti, senza agnelli, non ci sarebbero più nemmeno questi pascoli, questa fauna selvatica per la cui protezione siamo tutti mobilitati, dal lupo all'orso, simboli di un ambiente incontaminato, quello d'Abruzzo, che è stato preservato fino a qui proprio grazie alla presenza delle greggi, al pascolamento". (segue)