Imprese: ricerca, in Piemonte quelle familiari reggono meglio alla crisi
Torino, 23 apr. - (Adnkronos) - Le imprese familiari piemontesi reggono alla crisi: tra il 2007 e il 2012 hanno effettuato investimenti per 170 mld mentre i dipendenti sono aumentati del 19, 49%. E' quanto emerge da uno studio realizzato per Unioncamere Piemonte dagli studiosi del Dipartimento di Management dell'Università di Torino e del Cambridge Institute for Family Enterprise dell'Harvard Business Schoolche ha preso in esame le performance degliultimi 6 anni di tutte le aziende piemontesi sopra i 25 milioni di euro di fatturato (circa 700 imprese), suddivise tra familiari e non familiari (il 48%). L'analisi delle dinamiche delle imprese guidate da famiglie imprenditoriali, la maggior parte delle quali concentrate nel Verbano Cusio Ossola, dove rappresentano il 67%, nel cuneese (54%) e nel biellese (53%) ha evidenziato come queste, tra il 2007 e il 2012, abbiano incrementato i propri dipendenti del 19,49% contro un +5,45% registrato per le aziende non familiari e investito 170 miliardi di euro contro i 110 delle non familiari. Il ritorno per gli azionisti (Roe) è del 6,2% nel 2012 (era l'11,02% nel 2007) rispetto al 3,14% (8,25% nel 2007) delle imprese non familiari. La Pfn/Ebitda, passando dal 2,74 del 2007 al 2,49 del 2012, evidenzia lo sforzo di patrimonializzazione e di contenimento del debito, un dato, rileva lo studio, ancora più significativo se si pensa che le aziende non familiari hanno vistoaumentare lo stesso indice da 1,99 a 2,56. (segue)