Abruzzo: emergenza occupazione, in I semestre persi 36mila posti (2)
(Adnkronos) - La regione Abruzzo, considerata sul finire del secolo scorso la più progredita del mezzogiorno, negli anni 2000, anche per effetto della cessazione degli aiuti straordinari, entra in crisi, presenta un'economia che si trova in piena recessione, cresce meno del resto del Paese e finisce di essere la "locomotiva del Mezzogiorno". Il rallentamento della crescita economica abruzzese dimostra che ci troviamo di fronte a una crisi strutturale e che l'imprenditoria regionale non ha saputo reagire al passaggio da "economia assistita" ad "economia di mercato". La foto impietosa dell'occupazione in Abruzzo, spiega Ronci, nel I semestre 2014 è la seguente: 36.000 occupati in meno con un decremento del 7,3% a fronte di un incremento nazionale dello 02%; 10.000 dipendenti in meno nell'industria; 25.000 dipendenti in meno nei servizi. La pesantissima flessione di 36.000 occupati corrispondente al 7,3%, che posiziona l'Abruzzo all'ultimo posto della graduatoria nazionale associata all' altro dato allarmante sul Pil, pubblicato recentemente dalla Svimez, che assegna all'Abruzzo per il 2014 una previsione di decrescita del Pil dello 0,4% contro una crescita a livello nazionale dello 0.6%, sono un campanello d'allarme che confermano che la nostra Regione è in piena recessione.