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Toscana: Cia, non sara' 'wine valley', in 10 anni vigneti cresciuti solo del 2,5%

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Firenze, 9 set. - (Adnkronos) - Il rischio di una "wine valley" in Toscana non esiste, dal momento che in dieci anni la superficie coltivata a vite è cresciuta soltanto del 2,5% e che essa rappresenta il 7% della superficie agricola toscana. E neppure quello di un'agricoltura monoculturale, come invece sembra temere il Piano paesaggistico. E' quanto emerge dal dossier della Cia Toscana, che contiene le osservazioni e proposte di modifica al Piano paesaggistico regionale; un documento inviato alla Regione Toscana e presentato quest'oggi alla stampa. "Il Piano Paesaggistico adottato dal Consiglio regionale lo scorso 2 luglio - sottolinea Luca Brunelli, presidente Cia Toscana - è un documento complesso e giustamente ambizioso, che condividiamo negli obiettivi fondamentali, perché mira al contrasto del consumo di suolo; riconosce l'agricoltura quale presidio paesaggistico essenziale; punta al recupero produttivo agricolo di superfici abbandonate. Emerge tuttavia la tendenza ad una visione statica dell'agricoltura, peraltro non omogenea nei diversi documenti, che individua fra le minacce al paesaggio l'abbandono dell'agricoltura da una parte e i processi di intensificazione e specializzazione dall'altra. Occorre, quindi procedere ad una rilettura e riscrittura di alcune parti del Piano, al fine di rendere chiare, coerenti ed omogenee su tutto il territorio le opzioni strategiche e le priorità della Regione Toscana nell'azione di tutela del paesaggio". Basta allarmismi ingiustificati sullo sviluppo dell'agricoltura - evidenzia la Cia Toscana -, si riconosca tutta l'agricoltura quale risorsa paesaggistica, si correggano gli obiettivi generalizzati di "contrasto", "limitazione", "ostacolo" allo sviluppo dell'agricoltura, si mettano poche regole precise, sulla base di rigorose valutazioni dei rischi, come stabilisce l'Art. 149 del Codice del paesaggio. (segue)

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