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Toscana: Cia, non sara' 'wine valley', in 10 anni vigneti cresciuti solo del 2,5% (3)

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(Adnkronos) - La Cia propone un percorso di revisione del piano adottato, che prevede la piena attuazione del codice del paesaggio; la distinzione tra "raccomandazioni", alcune delle quali comunque da rivedere, e norme cogenti; il riconoscimento di tutta l'agricoltura quale risorsa paesaggistica; il riequilibrio e l'armonizzazione delle schede di ambito e dei disciplinari d'uso. Occorre considerare prioritaria la tutela del "valore di esistenza" della risorsa paesaggio rurale, favorendo le trasformazioni del suo "valore d'uso" in quanto funzionali al mantenimento della risorsa. La Cia Toscana chiede poche regole e precise per disciplinare, per quanto riguarda l'agricoltura, le fattispecie previste all'art. 149 del codice. "È necessario sostenere i comparti agricoli ad alto valore aggiunto - prosegue il presidente Cia Toscana - riconoscendo pienamente la funzione paesaggistica di questi settori, in grado di assicurare un presidio produttivo agricolo forte e competitivo nelle aree rurali; ponendo al tempo stesso poche regole chiare, precise e tecnicamente definite da recepire negli strumenti di pianificazione territoriale, per quelle situazioni nelle quali le condizioni geomorfologiche e di assetto idrogeologico suggeriscono le necessarie cautele, dando certezze agli operatori ed alle amministrazioni locali". Per quanto riguarda, per esempio, i vigneti - secondo la Cia - occorre evitare generici giudizi di "criticità" e conseguenti direttive di generalizzato contrasto allo sviluppo del settore. Suggeriamo di applicare l'art. 149 del codice con il metodo seguito in altre circostanze (es. fotovoltaico o biomasse): definendo in quali condizioni, e a partire da quali estensioni, si debba evitare la realizzazione di nuovi impianti o adottare norme tecniche di prevenzione del rischio idrogeologico. (segue)

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