Fmi: "Necessario intervenire sulla spesa pensionistica italiana"
Dopo gli schiaffoni dell'Ocse, Matteo Renzi deve incassare quelli del Fondo Monetario internazionale, pessimista sull'economia italiana. Il Fmi, infatti, ha rivisto al ribasso le stime sul Pil italiano nel 2014 indicando una contrazione dello 0,1%. Per il 2015 un'accelerazione all'1,1 per cento. Ma non solo, perché l'istituto guidato da Christine Lagarde spiega che "ottenere risparmi significativi sarebbe difficile senza intervenire sulla grande spesa pensionistica. La spesa per le pensioni italiane - avvertono gli analisti del fondo - è la più alta d'Europa, pari a circa il 30% del totale". Chiaro il messaggio del Fmi, componente della cosiddetta Troika insieme a Bce e Commissione europea: l'Italia deve ancora stangare i pensionati. Allarme rosso - Il Fmi, nel report, parla di "rischi che restano ancorati al ribasso" e della "possibilità di stagnazione e bassa inflazione". Nell'analisi degli esperti di Washington, la crescita è destinata a rimanere attorno all'1% fino a tutto il 2019: le stime sono infatti per un +1,3% nel 2016, un +1,2% nel 2017, un +1% nel 2018 e un +1% nel 2019. Poi cattive notizie anche sulla disoccupazione, che in Italia quest'anno secondo le previsioni salirà ai massimi dal dopo guerra: al 12,6% rispetto al 12,2% del 2013. La disoccupazione, inoltre, per il Fmi è destinata a restare a due cifre fino al 2017. Uno scenario pessimo, che potrebbe anche essere rivisto ulteriormente a ribasso nel World Economic Outlook di ottobre: lo ha spiegato senza peli sulla lingua Kenneth Kang, capo della missione annuale del Fmi in Italia.