Export: l'agroalimentare veneto punta sul mercato cinese
Venezia, 22 set. (Adnkronos) - Il Veneto riapre la via della seta, trasformata in agroalimentare di qualità. Lo fa in forma moderna, preparata, con aziende che hanno imparato a muoversi dentro le regole del mercato cinese e la cultura del grande Paese dell'est, potenzialmente il più grande mercato di consumo del mondo, in crescita anche se "solo" ad una cifra percentuale. "Abbiamo lavorato a lungo con il sistema agricolo e agroindustriale della regione per questo appuntamento, che apre una azione di incoming che vuole essere molto forte e determinata", sottolinea l'assessore all'agricoltura Franco Manzato, a capo di una delegazione economica che, dopo le tappe istituzionali di Pechino e di Nanchino, si prepara a recarsi alla Fiera Agricola Agriexpo di Yancheng, che aprirà i battenti giovedì 25 settembre, dove interverrà al Forum "International Agricultural Investment and Trade". Nella capitale cinese, Manzato e la delegazione veneta hanno incontrato il preside della facoltà di Agraria dell'Università Pechino Han Bei-zhong, con il quale si è anche parlato di possibili collaborazioni con l'Istituto "Cerletti" di Conegliano. L'approccio al mercato cinese in funzione dell'agroalimentare è iniziato oltre un anno fa, con incontri informativi, selezione delle imprese e corsi di formazione per imprenditori, organizzati con la collaborazione della Fondazione Italia Cina e dell'Università di Ca' Foscari. "Partiamo da una constatazione - afferma Manzato - e cioè che l'export agroalimentare del Veneto vale complessivamente, dati 2013, oltre 5 miliardi 116 milioni di euro, con una crescita di oltre il 6 per cento rispetto all'anno precedente. Però solo una parte infinitesima, poco meno di 37 milioni di euro in valore, finisce in Cina, dove vive oltre un quinto degli abitanti del pianeta e che sta diventando il più interessante mercato di consumo del mondo". (segue)