Agricoltura: Fava (Lombardia), rispettare tabella marcia su Psr
Milano, 29 set. (Adnkronos) - "Vogliamo mantenere i tempi prestabiliti: solo attivando il Psr possiamo evitare danni al sistema delle imprese. In una fase delicata come l'attuale non possiamo lasciare sole le imprese". Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava, aprendo i lavori del Comitato di sorveglianza sul Programma di sviluppo rurale, riunito oggi a Milano. Il sistema lombardo di imprese, ha ricordato Fava "è l'elemento cardine su cui far partire la negoziazione con l'Unione europea. Se qualcuno crede che un supposto sbilanciamento verso le imprese significhi un mancato rispetto degli obiettivi della Politica comune, sbaglia: lo può dire solo se non conosce la realtà delle cose. In Lombardia il territorio è gestito dalle aziende agricole: se partiamo da questo, capiamo perché abbiamo tenuto rigidamente sul tema, ma mi auguro questo non diventi motivo di contendere con la Ue. Certo, alcune scelte che hanno ispirato il nostro piano saranno oggetto di dibattito". "Chiudiamo la programmazione 2007 2013 con una buona capacita di spesa - ha ricordato Fava -: al 30 giugno abbiamo liquidato oltre l'85 per cento della spesa, dato che migliora sensibilmente nel periodo successivo, con un utilizzo pressoché totale delle risorse disponibili. Vogliamo attivare in tempi rapidi la nuova programmazione. Prova ne è, se servisse, che, quando abbiamo riaperto una Misura di finanziamento, la 121, a fronte di 25 milioni disponibili, abbiamo avuto domande per 78 milioni di euro. Indicatore di quanto le imprese lombarde siano intenzionate a investire nelle proprie filiere, mentre attendono di vedere se ci sono possibilità di attingere a fondi nell'ambito della programmazione". "Vogliamo mantenere la tempistica - ha ribadito Fava -: solo attivando da subito il Psr si può evitare danni al sistema. L'azienda agricola lombarda pensa a investire indipendentemente dalle condizioni di mercato: in una fase delicata come l'attuale, di grande sofferenza, non vogliamo lasciare sole le imprese. Non diamo la sensazione che le Istituzioni siano lontane: l'azienda ha bisogno di sostegno, perché questo avviene anche in tutti i Paesi europei nostri partner. Abbiamo fatto quel che serviva, non dilatiamo i tempi, perché il mondo fuori non ce lo permette" ha infine esortato l'assessore.