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Ucraina: Api Vicenza, pmi con il fiato sospeso, export in calo nel 2014

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Vicenza, 17 ott. (Adnkronos) - "Si pensava fosse soltanto una breve parentesi negativa. Invece la crisi ucraina e le conseguenti restrizioni economiche tra Unione Europea e Russia mettono in serio pericolo gli affari per tante Pmi vicentine, che oggi si risvegliano prive di un mercato che negli ultimi anni ha rappresentato un'ancora di salvezza. Secondo i numeri relativi ai primi due trimestri del 2014, le esportazioni verso la Federazione russa mostrano il passo, dopo una crescita costante nei tre anni precedenti. Dopo un primo momento di sorpresa e sbandamento, i nostri imprenditori devono allora rimboccarsi le maniche e pensare a mercati alternativi". Lo sottolinea in una nota l'Api di Vicenza. "La preoccupazione riguarda non soltanto il calo di vendite che generalmente verrà registrato alla fine di quest'anno - spiega il presidente di Apindustria Vicenza, Flavio Lorenzin - ma anche la possibile perdita di quelle quote del mercato russo che nel tempo le nostre aziende hanno saputo conquistare con fatica e impegno. Se la situazione, che ancora oggi possiamo definire eccezionale, non dovesse rientrare a breve, queste fette di mercato rischiano di essere occupate da altri. Ciò accade perché in un mondo globalizzato le informazioni si muovono ad altissima velocità, e di conseguenza anche i flussi di merci possono essere deviati rapidamente". Esempi della perdita di posizioni arrivano dai settori colpiti dai divieti russi come l'agroalimentare, il conciario, in parte il tessile-abbigliamento e il calzaturiero, dove il mercato sta reagendo con la sostituzione dei fornitori europei con quelli turchi, coreani, cinesi e sudamericani. (segue)

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