Made in Italy

Report, dopo Moncler la Gabanelli infilza pure Gucci

Matteo Legnani

Alè. Dopo Moncler, la gabanelli mette il mirino un altro dei più prestigiosi (e in questo caso pure storici) marchi del made in Italy: Gucci. Perchè è vero che la maison fiorentina è da anni di proprietà del gruppo francese Kering. Ma è altrettanto vero che produce solo in Italia, con oltre 500 laboratori (576 per l'esattezza) nei quali lavorano circa 7mila persone, per il 90% di nazionalità italiana. Nella puntata in onda su Raitre domenica 21 dicembre, Report replica il copione seguito con Moncler, che il giorno dopo in Borsa a Piazza Affari perse il 5% in poche ore, bruciando decine di milioni di euro. Là c'erano di mezzo le oche maltrattate, qui i lavoratori "sottopagati". E sia nel caso di Moncler che in quello di Gucci, nel mirino c'è anche il prezzo. Nel caso delle borse, la gtabanelli parla di 24 euro a fronte di prezzi di vendita intorno agli 800 euro. Cosa che Gucci smentisce oggi risolutamente, sostenendo che "i 24 euro sono solo il costo dell'assemblaggio parziale e non tengono conto del costo dei materiali, della manodopera, del confezionamento, della distribuzione. Spese che alzano i costi anche di 25 volte rispetto a quello indicato da Report". E ancora:  "Il servizio ha accusato Gucci di consigliare l’utilizzo di forza lavoro cinese a basso costo. Tutto ciò è falso e destituito di ogni fondamento e fortemente diffamatorio". Gucci, prosegue l'azienda, "produce il 100% della pelletteria in Italia dando lavoro a oltre 7.000 addetti tra fornitori di primo livello (1.981) e fornitori di secondo livello. Di questi addetti, circa il 90% sono di nazionalità italiana, mentre tutte le 576 aziende sono italiane. Tutti i fornitori di primo e di secondo livello vengono regolarmente controllati (circa 1.300 verifiche l’anno, anche notturne) sul rispetto delle regole e il corretto trattamento delle persone".  Sotto accusa anche il lavoro notturno in molti laboratori: "Ma noi ricordiamo - replica la maison - che il lavoro notturno, se svolto secondo la normativa, non è reato: si chiama straordinario o turnazione".