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Cdm, sì al "salva-banche": il governo in soccorso di quattro istituti

Andrea Tempestini
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Il Consiglio dei ministri si è riunito oggi, domenica 22 novembre, alle ore 18.10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza di Matteo Renzi. Il Cdm, su proposta del premier e del ministro dell'Economia, Pietro Carlo Padoan, ha approvato un decreto legge che contiene alcune norme procedimentali per agevolare il salvataggio di quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A, Banca delle Marche S.p.A, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. Il provvedimento consente di dare continuità all'attività creditizia - e ai rapporti di lavoro tutelando pienamente i correntisti. L'operazione, approvata in un quarto d'ora, permetterà di utilizzare un Fondo di risoluzione, che con circa 2 miliardi (a breve termine, cui si sommano altri finanziamenti a lungo termine) salverà l'operatività delle quattro banche. Si tratta di un onere che sopporterà il sistema bancario italiano, con un impatto sui bilanci di quest'anno e la speranza che il "prestito ponte" muti in un "investimento" da recuperare nel prossimo futuro, evitando per ora choc di sistema. Nessun ricorso, garantisce Palazzo Chigi, a soldi pubblici o azioni, obbligazioni e depositi, anche se è prevista una revisione della disciplina fiscale per le 'nuove' banche risanate. Verranno infatti create quattro bad bank, la parte in difficoltà degli istituti, che confluiranno proprio nel Fondo. A quel punto, si procederà a ristrutturare e rilanciare la parte sana delle banche, che darà così luogo a quattro nuove entità, senza discontinuità operativa con i vecchi sportelli. Il ministro Boschi, in potenziale conflitto visto il ruolo di vicepresidente del padre in Banca Etruria, ora commissariata, era a Milano per l'inaugurazione della Torre Isozaki, sede di Allianz: non ha partecipato al Cdm.

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