Eni: Di Maio scrive a Guidi e Poletti, piano su Gela va rivisto
Roma, 26 gen. (AdnKronos) - "Prima ti masticano, poi ti prendono per i fondelli e infine ti sputano. L'Eni a Gela ha inquinato pesantemente il territorio. Le attività petrolchimiche hanno causato impennate terribili degli indici tumorali. Per anni si è detto: 'fa male ma almeno dà lavoro a centinaia di famiglie'. Adesso anche questa ultima certezza è crollata". Lo scrive su Fb Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S. "Venerdì - racconta il grillino - ho incontrato in strada 500 operai che hanno perso tutto, sia il lavoro che gli ammortizzatori sociali, oltre alla salute. Un governo serio dovrebbe chiedere a queste aziende che hanno devastato l'ambiente, un piano serio di bonifiche formando e facendo lavorare proprio coloro che hanno perso il lavoro. Questo però nella Sicilia di Crocetta e nell'Italia di Renzi non avviene", attacca Di Maio. "Anzi, si sta avallando l'idea della 'Green Raffinery' un modo elegante per dire fregatura - incalza il grillino - Un'invenzione che gli salva capre e cavoli: promette nuovi posti di lavoro (inesistenti) ed evita di risanare seriamente il territorio. Una delle persone in strada mi ha detto: 'Noi chiediamo che l'Eni ci restituisca l'agricoltura e il turismo di cui ci ha privato anni fa con l'impatto del suo stabilimento, chiediamo la bonifica del territorio'. Io sono d'accordo. Riprendiamoci la bellezza di quei luoghi e facciamoli fruttare per le loro bellezze. Ho appena scritto al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico chiedendogli di mettere in discussione il piano dell'Eni su Gela. Quel piano non funziona. Investiamo in bonifiche".