Fisco, parla la Orlandi: cosa c'è (e cosa manca) nel nuovo 730 precompilato
"I dati per ora non li abbiamo ancora utilizzati. Da un anno e mezzo stiamo lavorando per renderli affidabili, ripulirli, standardizzarli" ma poi "unendo quelle analisi con altre informazioni partiranno i piani di accertamento e gli uffici chiameranno il contribuente al contraddittorio. Obiettivo è trovare i casi anomali più vistosi, tipo un soggetto sconosciuto al fisco che movimenta un milione di euro". Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate, intervistata dal Messaggero, anticipa le strategie del Fisco sui possibili controlli sui conti correnti dei contribuenti. Nuovo 730, cosa c'è e cosa manca - Inoltre, dice Orlandi, "saranno molti di più quest'anno" gli italiani che accetteranno così com'è la dichiarazione dei redditi precompilata, mettendosi al riparo da ulteriori adempimenti e verifiche. "Perché ci sono, in larga parte - spiega il direttore delle Entrate - i dati che maggiormente interessano i contribuenti, le detrazioni o deduzioni utilizzate con più frequenza. Le più ricorrenti sono le spese sanitarie, insieme agli interessi passivi sui mutui che erano già inclusi. Quasi il 70% delle dichiarazioni lo scorso anno erano state integrate per aggiungere le voci relative alla sanità. Poi abbiamo incluso anche le prime rate dei lavori di ristrutturazione, le spese universitarie e quelle funebri. Se il contribuente accetta paga quello che ha indicato l'Agenzia e non servono controlli. È una bella responsabilità anche per noi, all'estero non se la prendono". Panama Papers - Sui Panama papers poi spiega: "Tutta l'amministrazione finanziaria sta lavorando con vari canali, sotto la guida del ministro Padoan, per utilizzare al meglio queste informazioni". A proposito poi di voluntary disclosure, su cui proprio Padoan ha ammesso che sono in corso verifiche per una possibile riapertura, la Orlandi spiega: "Vorrei ricordare che il lavoro in un certo senso sta iniziando adesso, con le istanze. Impegnerà gran parte dei nostri funzionari che si occupano di accertamento. Sono 130mila istanze e 400mila atti".