Pil: Confcommercio,negli ultimi 150 anni è cresciuto di 12 volte (3)
(AdnKronos) - (Adnkronos) - In parte quest'accelerazione si può attribuire alle innovazioni tecnologiche e a un progressivo incremento della produttività, crescente al crescere del livello d'istruzione della popolazione. In larga parte, però, è da ascriversi ad una fondamentale variabile di contesto, cioè al lungo periodo di pace che ha contraddistinto l'Europa dal 1946 fino a oggi. E, in questo senso, stupisce che nell'attuale dibattito sul senso e le prospettive dell'Unione europea - e della moneta unica, che ne costituisce indispensabile pilastro - sia costantemente assente un collegamento tra la costruzione europea, la pace e la crescita economica post-bellica, tre fatti che non possono non avere qualche legame causale e che non possono, quindi, essere ritenuti semplice frutto di circostanze favorevoli e accidentali. I periodi di crisi economica. Dal 1861 a oggi, la nostra storia è costellata da diverse cadute del prodotto pro capite reale. Fino al 1945 gli episodi di crisi sono sostanzialmente legati agli eventi bellici o di instabilità post-bellica: terza guerra d'Indipendenza, entrata nel primo conflitto mondiale, smobilitazione dopo la grande guerra, guerra d'Etiopia e conseguenti effetti del regime delle sanzioni internazionali, seconda guerra mondiale. Quest'ultima è la più grave con una caduta del prodotto pro capite di quasi la metà (nel 1945 il Pil pro capite è soltanto il 54% di quello del 1939). Di eccezionale intensità appare anche la caduta del 1867 (terza guerra d'Indipendenza) mentre la crisi conseguente alla prima guerra mondiale si divide nei periodi 1914-1915 e 1920-1921, nel cui intermezzo (periodo 1916-1919) lo sforzo bellico e la consistente riduzione della popolazione fanno crescere il Pil.