Dati Istat 2012

Mai così tanti disoccupati,Pil e consumi a piccoIl disastro di un anno con Monti

Matteo Legnani

Un bollettino di guerra senza precedenti. E' quello dei dati sull'economia del 2012 diffusi oggi dall'Istat, l'Istituto nazionale di statistica. Quelli più preoccupanti riguardano, ancora una volta, il lavoro: il tasso di disoccupazione è salito all'11,7%, con una crescita del 2,1% in dodici mesi. La disoccupazione giovanile, cioè quella dei giovani sotto i 24 anni (che non lavorano nè studiano) addirittura al 38,7%. Dati che il numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi ha definito con una sola parola: "Agghiaccianti". Il resoconto delle mirabolanti imprese di Monti e soci prosegue con i dati sul Prodotto interno lordo (Pil), che l'anno scorso è crollato del 2,4% (e il fatto che il dato sia "in linea con le attese del governo" non consola di certo, anzi). Il rapporto tra debito e pil ha toccato il livello record di ogni tempo a quota 127%. Poi c'è il fronte-tasse, che rappresenta la pagina più dolorosa per gli italiani: secondo l'Istat, nel 2012 la pressione fiscale è salita al 44% contro il 42,6% del 2011. E con le tasse sempre più svuotate dal fisco, gli italiani comprano sempre di meno, tanto che i cpnsumi sono crollati del 4,3%. Con la merce che resta sugli scaffali, la produzione si ferma: il dato su base annua segna un -6,8%.