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Cipro, il governo pensa a un piano Be il ministro delle finanze vola a Mosca

Eliana Giusto
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L'Unione europea continua a dire che Cipro è un caso isolato, che a nessun altro Paese verrà richiesto il prelievo forzoso dai conti correnti. Ma immaginando che invece ciò accadesse all'Italia sarebbe una botta da 50 miliardi di euro. Un massacro inutile. Intanto il presidente di Cipro, Nicos Anastadiades sta incontrando i leader dei partiti politici ciprioti nel corso di un vertice straordinario in cui le forze politiche studiano la possibilità di varare un piano B per il salvataggio finanziario. Ieri il Parlamento ha bocciato la proposta di un prelievo forzoso sui depositi bancari richiesto dall'Europa in cambio di 10 miliardi di euro di aiuti. Al vertice di Nicosia partecipano anche il governatore della banca centrale, Panicos Demetriades e un rappresentante della troika formata da Ue, Bce e Fmi. La condizione posta a Cipro per ricevere i 10 miliardi è che raccolga 5,8 miliardi. Il piano b - Tra le ipotesi al vaglio dei leader politici c'è la possibilità di fondere la due principali banche del paese, in modo da richiedere meno soldi di ricapitalizzazione. La proposta sarebbe stata avanzata al telefono da Anastasiades al cancelliere tedesco Angela Merkel. I media russi hanno lasciato balenare la possibilità che il colosso Gazprom possa iniettare liquidità alle banche cipriote in difficoltà, dopo la crisi greca, in cambio di una quota di partecipazione nei giacimenti energetici offshore dell'isola. Gazprom non ha finora confermato l'offerta. L'asse con Mosca - Intanto il ministro delle Finanze cipriota, Michael Sarris, a Mosca per negoziare con il collega russo Anton Siluanov gli aiuti economici, fa sapere che ancora non è stata raggiunta nessuna intesa, ma "continueremo la nostra discussione per trovare una soluzione grazie alla quale mi auguro che otterremo degli aiuti". Ai russi, Cipro chiede l'estensione di 5 anni di un prestito di 2,5 miliardi di euro, che scade nel 2016 e una riduzione del tasso di interesse sul prestito, che è del 4,5%. 

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