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Ue, schiaffo all'Italia: "Niente altre proroghe al rientro del deficit"

Il portavoce Bailly: "Non è prevista la concessione di altro tempo ad altri paesi". Il limite del 3% sul Pil al 2014 non varrà solo per Portogallo e Francia. Anche la Spagna a rischio

Giulio Bucchi
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  L'Europa chiude la porta in faccia all'Italia. Una proroga al limite del 2014 per riportare il deficit al 3% del Pil, come previsto dal patto di stabilità Ue, non verrà concessa a Olanda e Italia. Ad affermarlo è stato un portavoce della Commissione europea, Olivier Bailly, nel consueto briefing quotidiano con la stampa a Bruxelles: "Non sono a conoscenza dell'intenzione di concedere altro tempo ad altri Paesi - ha spiegato - e non ricordo alcuna dichiarazione della Commissione che annunci l'intenzione di concederne". Finora, dunque, i paesi "graziati" potrebbero essere solo Portogallo, Francia e Spagna, anche se a Madrin non verranno concesse altre estensioni del termine nonostante le difficoltà riscontrate dal governo di Madrid, che prevede una contrazione del Pil per il 2013 dallo 0,5% all'1 per cento. "Quando si tratta di definire le prospettive di crescita o di deficit di un paese - ha spiegato Bailly - ci si deve basare sulle cifre di Eurostat" e questi dati saranno disponibili solo dal prossimo 22 aprile. Per ora, ha concluso il portavoce, "stiamo verificando tutti gli elementi e solo sulla base di questi si deciderà sulla procedura di deficit eccessivo".  

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