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Governo, il taglio dell'Imu lo deciderà l'Unione europea

Fabrizio Saccomanni

Decreto rinviato alla prossima settimana perché prima il ministro dell'Economia Saccomanni è atteso a Bruxelles dove chiederà il via libera ai colleghi dell'Eurozona

Giulio Bucchi
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di Francesco De Dominicis Fabrizio Saccomanni si mostra tranquillo. Le risorse per tagliare l'Imu? «Si troveranno» ha fatto sapere  il titolare dell'Economia dal G7 finanziario a Aylesbury, in Inghilterra. Il superministro ha ribadito che «l'impegno politico per il decreto Imu-Cig è preso» e che «si tratta adesso di redigere il testo normativo con i dettagli». Per la verità, la questione non è così semplice. In ballo non ci sono solo aspetti tecnici:  l'allungamento dei tempi sull'operazione volta a  congelare la rata di giugno della tassa sulla prima casa dipende dall'Europa. Il tema scotta e non a caso ne parlano anche i leader dei due principali partiti. Lo ha fatto Silvio Berlusconi che dalla manifestazione del Pdl a Brescia ha tuonato anche contro l'Iva e lo ha fatto anche il neo segretario Pd, Guglielmo Epifani,  che ha ricordato il raddoppio delle detrazioni previsto dal programma del partito  Sta di fatto che il provvedimento, che in un primo tempo avrebbe dovuto essere approvato entro oggi, è slittato a metà della prossima settimana. Non è un caso: domani Saccomanni vola a Bruxelles per il suo debutto all'Eurogruppo. Ed è proprio ai «colleghi» ministri finanziaria dell'area euro che l'inquilino di via Venti Settembre deve chiedere il via libera sull'Imu e sulle altre misure economiche allo studio dell'Esecutivo. Oltre al tributo sugli immobili, si sta valutando come rifinanziare la cassa integrazione e risolvere il nodo esodati lasciato in eredità dal Governo di Mario Monti. Il menù è ricco, ma le attenzioni sono rivolte tutte sull'Imu. A poco più di un mese dal teorico termine per pagare la prima rata (17 giugno), regna il caos. I più preoccupati, ovviamente, sono i sindaci. Il paradosso Imu, in effetti, li tocca da vicino: il destino di una tassa (sulla carta) locale che balla tra Roma e Bruxelles con l'ultima parola che, di fatto, spetta all'Unione europea. La preoccupazione dell'Ue riguarda, ovviamente, lo sforamento dei parametri di bilancio. L'Italia si appresta proprio in questi giorni a chiudere una vecchia procedura d'infrazione e l'Europa vuole evitare un seconda, ravvicinata violazione dei paletti  sulle finanze pubbliche. Tra i nodi interni, il principale riguarda, invece,  la tassazione  sui capannoni. Le imprese si fanno sentire. «C'è un problema di gettiti, ma sicuramente è prioritario togliere o rischedulare  l'Imu sulle attività produttive» ha detto il presidente di Confindustria. Giorgio Squinzi sostiene che un ammorbidimento del prelievo tributario su stabilimenti e impianti è  necessario per far ripartire l'attività manifatturiera. Una tesi che venerdì era stata sposata in pieno dal ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato. Ma il pressing nelle  file del Governo arriva anche sul fronte agricolo. Il ministro dell'Agricoltura, Nunzia Di Girolamo, ha chiesto la sospensione dell'imposta municipale sugli immobili anche sui terreni agricoli e sui fabbricati agricoli. «Non è pensabile - ha osservato  - che la terra, che è la base dell'attività agricola e il suo mezzo di produzione, venga tassata come un bene improduttivo». Proprio a definire il provvedimento servirà il «conclave» nel quale il governo si chiuderà oggi e domani per predisporre il provvedimento che arriverà al prossimo consiglio dei ministri. Sulle ipotesi di estendere il raggio d'azione dei benefici a capannoni e terreni agricoli pesano i dubbi di Saccomanni che, a fatica, cerca di tenere   a bada i colleghi dell'Esecutivo.  Il ministro dell'Economia dovrà vedersela, in particolare, con il solito agguerrito  Wolfgang Schaeuble. Il titolare delle Finanze   della Germania ieri se l'è presa con l'Italia prendendo di mira la Banca centrale europea. Un attacco indiretto (basta  acquisti di titoli pubblici: sono  aiuti di Stato vietati) che fa prevedere un atteggiamento duro: per Saccomanni sarà dura convincere il tedesco ad allentare la morsa sui conti pubblici. twitter@DeDominicisF  

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