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Fisco: in 2012 9,3 mld per Imu su immobili produttivi,+8,3% da gennaio

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Roma, 27 ago. (Adnkronos) - Gli imprenditori italiani hanno pagato 9,3 miliardi nel 2012 per l'Imu sugli immobili produttivi. Una somma pari al 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno. Ma da gennaio 2013 l'imposta municipale sui capannoni delle imprese e' piu' costosa: infatti l'aumento automatico da 60 a 65 del moltiplicatore da applicare alle rendite catastali per gli immobili produttivi, scattato da inizio anno, ha fatto lievitare il prelievo Imu dell'8,3%, pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le aziende italiane. In vista delle decisioni del Governo su Imu e Tares, Confartigianato ha calcolato l'impatto dei due tributi su imprese e famiglie. E si scopre che, rispetto all'Ici, l'Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani. A pagare di piu', nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l'aliquota base da applicare agliimmobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l'aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l'1,6% dei Comuni l'ha ridotta: con il risultato che l'aliquota medianazionale applicata agli immobili produttivi e' pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille. Se l'Imu ha aumentato il prelievo fiscale sulle imprese, le cose non sembrano migliorare con la Tares. Secondo Confartigianato, l'applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi provochera' un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al17,6% in piu' rispetto a quanto avviene con l'applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia. (segue)

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