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Il grande complotto dello spread, Italia rovinata. Gli indizi terrificanti: ecco chi ci comanda davvero

Giulio Bucchi
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Ogni giorno uno strazio. La Borsa cede il 2,65% e lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi, supera quota 303. Segno che gli investitori vendono a tutta velocità titoli italiani, come non succedeva dal 2013. Perché? Perché non si sa chi comanda in Italia. Come ha titolato in prima pagina Libero ieri siamo in presenza di un «casino mai visto». E allora i gestori dei fondi (gente che prova a far guadagnare i propri clienti) pensano: meglio non rischiare, portiamo via un po' di quattrini e vediamo se, dopo le elezioni, ci sarà una maggioranza certa e meno confusione istituzionale. Lo spread in realtà può salire dove vuole, è solo una speculazione, un termometro della fiducia nei confronti di un Paese. Per inficiare realmente i costi dello Stato nel rifinanziamento continuo del proprio debito (ogni anno vanno in asta circa 400 miliardi titoli pubblici) servono oltre 6 anni. Cioè per mandare in rovina l' Italia veramente bisogna aspettare 6 anni. Certo non è piacevole essere nel mirino dei mercati mondiali. Il problema è solo politico però, perché i fondamentali italiani sono ultra positivi. A parte il Pil che ormai cresce, poco, ma cresce, va considerato che pure le famiglie italiane sono pur sempre fra le più ricche del Vecchio Continente, la proprietà immobiliare è diffusa nell' 80% degli inquilini, l' export galoppa, la manifattura made in Italy è tornata a ruggire in tutto il mondo. Le banche... a fine anno dovrebbero chiudere i bilanci con oltre 10 miliardi di utili. Insomma, non c' è un motivo per speculare sul Belpaese. Se non perché chi dovrebbe amministrare la settima potenza mondiale sta inanellando una serie di errori. A cominciare dal presidente Mattarella. Stallo al Quirinale - L' economista Mohamed El-Erian, un guru globale nel mercato dei titoli di Stato, parlando ai microfoni di Cnbc ha sostenuto che da parte del Quirinale c' è stata «una incomprensione del movimento anti establishment e dei mercati». Secondo El-Erian, attualmente capo consigliere economico di Allianz ed ex numero uno del fondo americano Pimco, il capo dello Stato «avrebbe dovuto rispettare l' esito delle elezioni e dare al nuovo governo una chance. Nel bloccare la nomina di Paolo Savona al ministero dell' Economia, per via delle sue posizioni anti-euro, Mattarella ha detto che voleva evitare una crisi sui mercati. Ma non ha capito che i mercati si sarebbero chiesti "Cosa succederà?". E quando i mercati si domandano "cosa succederà", si ha tensione nei mercati stessi». Errori sono stati commessi, sempre secondo El-Erian, da tutti i politici italiani nel «confondere la coincidenza di una ripresa della crescita nel mondo con qualcosa che ha le gambe» per correre. La ripartenza del Pil, per lui, è solo una pura «coincidenza fortunata». Ora «la gente sta capendo che la sola economia con le gambe era quella Usa... L' Europa era solo in un processo neutrale di guarigione». Ecco il punto: l' Italia ha tante rogne, ma la Ue di più. Le manovre espansive di Mario Draghi che hanno portato alla creazione di 2mila miliardi di euro dal nulla, alla fine hanno solamente drogato, anestetizzato l' Unione. Depositi a rischio - Le incomprensioni e i buchi istituzionali restano. A causa dei tanti veti tedeschi. Per dire: non esiste ancora un meccanismo di protezione dei depositi bancari in caso di crac, men che meno si è accennato alla creazione di eurobond, ovvero titoli pubblici continentali, in modo da condividere onori e oneri. Anche a Berlino ammettono che i guai veri - che si trasferiscono subito nell' andamento dell' euro, ormai sceso a 1,15 sul dollaro - sono europei. L' analista di Commerzbank, Ulrich Leuchtmann, infatti ammette: «Il problema non è l' Italia ma lo stato di salute della zona euro, un esperimento politico che, privo di un' unione fiscale, potrebbe fallire se non si raggiungeranno livelli adeguati di crescita e ricchezza». Va bene tutto, ma se Cottarelli non fa il premier, si vota in estate e vince, per dire, il fronte anti-Ue... come sarà lo spread a Ferragosto? Intanto fra due settimane potrebbe chiudersi l' ombrello protettivo di Draghi. E poi dipende dalla stabilità politica dell' Italia: con un governo certo e forte, lo spread magari sarà alto, ma fuori di bolla. Ne risponderà insomma l' esecutivo con i suoi atti. E se diventasse insostenibile? La Bce, ha fatto sapere ieri, ha un programma salva-spread: si chiama Omt, acronimo di Outright Monetary Transactions. In pratica la Banca centrale compra Btp per abbassare la febbre, in cambio chiede riforme ferree. Di fatto un commissariamento. di Giuliano Zulin

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