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Treu al Festival del lavoro: "Da governo soluzioni condivise per giovani e anziani"

AdnKronos
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Milano, 29 giu. (Adnkronos/Labitalia) - "Promuovere il lavoro dei giovani e non lasciare i meno giovani senza una prospettiva professionale futura. Un duplice obiettivo, questo, che può e deve essere perseguito dal governo, che deve però provare a cercare soluzioni condivise". A dirlo, oggi, il presidente del Cnel, Tiziano Treu, intervenendo al dibattito 'La flessibilità in uscita e l'accompagnamento alla pensione', svoltosi a Milano, in occasione del Festival del lavoro, organizzato dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. "Le cose -ha spiegato- si possono migliorare. Ma bisogna vedere sempre all'atto pratico, servono investimenti e gestione. La mia riforma, anni fa, ad esempio, andava bene, ma sulla carta. Poi, all'atto pratico, era necessario introdurre delle modifiche. Al ministro Di Maio suggerisco di provare a semplificare la legge sul lavoro: noi non ci siamo riusciti, lui deve almeno provarci". "Il ministro del Lavoro -ha aggiunto Treu- deve, inoltre, con prudenza far funzionare meglio quello che c'è, magari procedendo con degli aggiustamenti. Deve finire l'epoca in cui ogni nuovo governo cancellava quello fatto dal precedente; non ha senso questo atteggiamento: c'è comunque del 'buono' che può e deve essere salvato. Pensiamo alle politiche attive per il lavoro, a 'Garanzia Giovani', al ricollocamento. Tutte politiche che possono essere migliorate, ma non certo cancellate". "E come presidente del Cnel - ha detto - non posso non consigliare al ministro Di Maio di cercare comunque il dialogo, raggiungendo soluzioni condivise. Le riforme non si possono fare solo a colpi di legge. Pensiamo solo alla vicenda dei riders. Bene che si sia aperto un tavolo e che il ministero non abbia avviato un percorso 'da solo'". Oltre che per i giovani e per i lavoratori digitali, il Paese ha bisogno di una strategia da perseguire anche per i lavoratori meno giovani. Sul questo è intervenuto Domenico Garofalo, docente all'Università degli studi di Bari. "Una soluzione -ha proposto- può arrivare dal Terzo settore, dove si assiste a uno scambio tra lavoro e solidarietà, a cui i lavoratori anziani non si sottrarrebbero". "In realtà -ha fatto notare- già esistono delle esperienze del genere; pensiamo ai 'nonni-vigili' davanti alle scuole ad esempio. Non bisogna fare altro che implementare un fenomeno già diffuso, trasportandolo anche in altre realtà e competenze professionali. Si dovrebbe pensare -ha ribadito Garofalo- a un volontariato strutturato per l'anziano che però gli dia chiare e concrete prospettive per il futuro".

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