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Agricoltura: è dramma per gli olivicoltori trevigiani

AdnKronos
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Treviso, 9 llug. (AdnKronos) - E' vero dramma per un migliaio di olivicoltori trevigiani alle prese con una spaventosa cascola delle olive e un successivo disseccamento di rami e piante. I piccoli frutti, infatti, stanno cadendo proprio come era successo l'anno scorso. “Su 300mila piante presenti nella Marca quasi 200 mila sono colpite da un fenomeno che resta misterioso – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – L'anno passato si era arrivata alla conclusione che fosse un fungo patogeno, esattamente il Phoma, a causare questa cascola. Ora si ritorna da capo. Coldiretti Treviso ha già richiesto a Veneto agricoltura e al servizio fitosanitario regionale la costituzione di un tavolo scientifico per andare in soccorso ad un comparto che ha enormi potenziali di crescita in Veneto”. Coldiretti di Treviso sta annoverando concretamente l'olivicoltura come una di quelle nuove colture che possono costituire un futuro certo di opportunità per le imprese agricole della Marca. E per dare valore a questo proposito ci sono già i primi passi concreti: “Confermo che un ufficio di Aipo, l'associazione dei produttori oleari, aprirà a Paese nella nostra sede provinciale – spiega Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti – L'olivicoltura avrà sicuramente una importanza reddituale per le nostre aziende, ma anche di tipo paesaggistico per tutta la collettività. Questo mistero va svelato al più presto perché la moria dei frutti è davvero drammatica e rischia di azzerare tutti gli sforzi di questi ultimi decenni di chi ha creduto in questo comparto ripopolando la nostra pedemontana di splendidi olivi. Ora quindi Treviso è pronta a dare supporto e una consulenza adeguata a chi vuol investire in questo settore. Prima però va sconfitta questa malattia che sta attaccando gli olivi di Marca. Intanto di concerto con AIPO mercoledì presso la Facoltà di agraria di Padova si riunisce un tavolo di analisi e lavoro sul problema con UniPd,servizio fitosanitario regionale, Coldiretti e la stessa Aipo.

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