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Attacco finanziario, il vertice tra Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio: il segnale della crisi

Giulio Bucchi
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Un vertice a Palazzo Chigi per disinnescare, almeno mediaticamente, i rischi della "tempesta di Ferragosto". Una nota ufficiale comunica l'esito del confronto telefonico di lunedì tra il premier Giuseppe Conte e i suoi vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, a poche ore dalla bomba sul possibile attacco finanziario all'Italia lanciata su Libero dal sottosegretario (leghista) alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Un big della squadra di Conte.  Leggi anche: "L'imponderabile". Voce da Palazzo Chigi: rischiamo il disastro "Il quadro programmatico, come è noto, concilia il perseguimento degli obiettivi programmatici del governo con la stabilità delle finanze pubbliche ed in particolare la continuazione del percorso di riduzione del rapporto debito/Pil", è la precisazione di Conte, Salvini e Di Maio, parole che sembrano il modo più diretto e immediato per rassicurare, se non gli speculatori finanziari, perlomeno i vertici di Bruxelles e Francoforte. D'altronde, è noto come il tema, quello della crisi dei titoli di Stato italiani a seguito del tracollo della Lira turca e del possibile downgrade del rating italiano a settembre, sia da giorni sulla scrivania del premier che avrebbe già aperto un dossier con il presidente della Bce Mario Draghi. "Nel vertice telefonico è stato esaminato il quadro macroeconomico ed è stato condiviso il lavoro in corso per la definizione dei dettagli del quadro programmatico che verrà presentato a settembre, già deciso nel precedente incontro nelle sue linee generali". Basterà per mettere a sicuro le tasche degli italiani e la tenuta del governo?

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