Scontro sulla prescrizione
Roma, 3 nov. (AdnKronos) - E' scontro tra M5S e Lega sulla prescrizione. Il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno , parlando dell'emendamento 5 Stelle al ddl anticorruzione, oggi ha detto che bloccare la prescrizione dopo il primo grado "è come mettere una bomba atomica nel processo penale". "Non posso accettarlo", ha sottolineato nel corso dell'Intervista di Maria Latella su SkyTg24. Sulla questione, ha aggiunto, "si troverà un accordo, ciò che è dentro al contratto va attuato". Parole alle quali il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede replica: "Rispetto e stimo il ministro Bongiorno, con cui ho collaborato e collaboro su diversi fronti, dalla necessità di riavviare il motore della giustizia con nuove forze, alla lotta contro la violenza sulle donne. Ma sulla prescrizione si sbaglia. La bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all'impunità". "Chi va a spiegare ai familiari delle vittime della strage di Viareggio che il tempo è scaduto per i primi due reati e non avranno una risposta di giustizia piena? Oltre alla tragedia, devono anche essere beffati da uno Stato incapace di dare una risposta? Vale per loro come per il processo Eternit, il terremoto de L'Aquila, l'inquinamento dell'impianto di Marghera - fa notare il ministro -. Dopo una verità accertata in primo grado, non possiamo lasciare che da quel momento in poi non ci sia più alcuna certezza di giustizia. La sicurezza dei cittadini e la certezza della pena perdono qualsiasi significato se poi il processo si conclude con la prescrizione". "Deve essere chiaro che siamo di fronte a una riforma epocale della giustizia penale che cambia totalmente ottica: è finita l'era dei furbi e dei loro azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca. Con la nostra riforma della prescrizione, gli unici a dover temere sono i colpevoli. I tempi dei processi saranno brevi grazie agli investimenti di questo governo: lo Stato si deve prendere la responsabilità di rendere giustizia ai cittadini", conclude Bonafede.