Anas, ricambio al vertice
Roma, 15 nov. (AdnKronos) - Conto alla rovescia per le nuove nomine ai vertici di Anas. E' stata convocata per il 27 novembre prossimo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, l'assemblea della società con all'ordine del giorno la nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Il nuovo board dovrebbe poi riunirsi il giorno successivo per il conferimento delle deleghe al nuovo amministratore delegato. In vista dell'assemblea che si terrà tra poco meno di due settimane, la scelta della nuova squadra dovrà maturare, dunque, necessariamente, a stretto giro di posta. Subito dopo le dimissioni dell'ex amministratore delegato, Gianni Vittorio Armani, annunciate il 7 novembre scorso e l'azzeramento dell'intero cda, lo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, aveva indicato già per questa settimana una possibile decisione sulla nuova squadra di vertice, pur sottolineando di "non avere fretta e avere più fretta di fare un'operazione corretta e aprire una nuova stagione". "Stiamo cercando di chiudere il dossier", ha poi riferito ieri. "Ci vuole un po' di tempo ma le persone giuste al posto giusto fanno un gran cambiamento". Sul ricambio al vertice, una possibile soluzione, che, al momento, sembrerebbe essere quella più probabile è quella di scelta interna all'azienda. Nella 'rosa' dei candidati, circolano, infatti, i nomi di Ugo Dibernardo, responsabile della manutenzione, che potrebbe rivestire l'incarico di amministratore delegato e quello di Roberto Massi alla presidente. Carica per la quale si era subito parlato di Giuseppe Bonomi, che si è tirato, però, indietro per i suoi impegni, come lui stesso ha spiegato, in Arexpo. Dopo la nomina del cda, rimane da sciogliere il nodo societario della revoca della fusione per incorporazione di Anas nel gruppo Fs, varata poco meno di un anno fa dal Governo Gentiloni, e il nuovo assetto della società delle strade. Un'operazione, quella dell'integrazione tra strade e binari, messa subito nel mirino dal nuovo governo gialloverde. Anche ieri il ministro Toninelli ha ribadito quella che dovrà essere la nuova 'mission' dell'Anas fuori dal perimetro delle Ferrovie. Anas "deve tornare a occuparsi solo di progettazione, gestione, costruzione, manutenzione e messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, deve lavorare per la sicurezza dei cittadini", ha detto parlando al Senato. Ed è "con l'unico obiettivo dell'interesse nazionale" che "in questi mesi abbiamo valutato le criticità della fusione Fs-Anas sulle quali il mio dicastero ha svolto gli approfondimenti necessari, anche attraverso la consultazione di esperti e degli operatori interessati, i quali hanno evidenziato dal punto di vista tecnico tutti gli elementi di debolezza dell'integrazione, anzitutto sul piano industriale, oltre alla totale mancanza di sinergie". "Le nostre azioni - ha spiegato il ministro - si sviluppano su tre assi principali. In primo luogo, la vigilanza sull'attività gestionale di Anas per manutenzione e sviluppo delle strade, che sono patrimonio pubblico statale. In secondo luogo, promuovendo il potenziamento delle funzioni tecniche di Anas e, particolarmente, la progettazione e la realizzazione degli interventi. In terzo luogo, promuovendo la manutenzione e conservazione delle infrastrutture esistenti. L'assetto societario futuro di Anas sarà deciso tenendo presenti le prospettive di Anas di rispondere a questi orientamenti".