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Patrimoniale, i tecnici del Mef al lavoro: lo spettro della maxi-tassa

Davide Locano
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Certo, tutti smentiscono. Anche Giuseppe Conte, incalzato dal Tempo e dalle associazioni di categoria, ha escluso la patrimoniale. Eppure se ne continua a parlare. Lo spettro della maxi-tassa continua ad aleggiare sugli italiani e sulle loro tasche. Dietro le quinte, infatti, il governo - secondo quanto sostiene Il Giorno - sta preparando un piano B. Il dossier sarebbe già nelle mani dei famigerati tecnici del Mef, ma anche dei consiglieri economici di Lega e M5s. Due elementi hanno infatti fatto scattare l'allarme: il taglio della crescita del Pil, che quest'anno non dovrebbe superare lo 0,2%, e il fatto che nel primo trimestre del 2019 ci sono 64 miliardi di Btp da rimborsare, oltre a 23 miliardi di bot. Senza considerare le tensioni sullo spread, schizzato nuovamente alle stelle nelle ultime ore e dopo le ultime stime. Leggi anche: Raid nel tuo conto corrente, le cifre della patrimoniale Insomma, il governo potrebbe davvero chiedere agli italiani il peggiore dei sacrifici. Non soltanto l'Imu sulla casa, ipotesi che è tornata circolare. E le voci sono inquietante: imposta sugli immobili fino al 5% nella migliore delle ipotesi o al 7% nella peggiore. Dunque il dossier-Iva: le clausole di salvaguardia firmate dal governo per avere via libera dall'Unione euripea sulla manovra potrebbero costare sulle tasche dei contribuenti la bellezza di 50 miliardi di euro nei prossimi due anni. Nel dettaglio, nel corso dei prossimi due anni, l'aliquota del 10% potrebbe salire al 13% e quella del 22 al 25,3% nel 2020. Misura che avrebbe pesantissime ripercussioni sui consumi. Senza scordare la patrimoniale, appunto, e quelle spaventose voci sui tecnici ministeriali che sarebbero già al lavoro per modulare la gabella, con cui colpirci nel caso in cui lo scenario economico tracollasse.

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