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Borsa, occhio all'ultima asta: ecco le azioni che rendono quattro volte più dei Btp

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Cristina Agostini
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La palma d'oro va a Banca Intesa. Ma anche UnipolSai, Banca Generali, Eni e Ubi si difendono. Sono i titoli quotati sul listino principale di Piazza Affari che hanno comunicato un dividendo di tutto rispetto e che superano non di poco il rendimento delle ultime emissioni dei Buoni del Tesoro poliennali. Fare un paragone tra un titolo azionario quotato in Borsa e un' emissione di debito pubblico è un esercizio alquanto azzardato. Ma chi legge ci concederà il gioco, un parallelismo che non tiene conto della tipologia dei prodotti e dei rischi a cui sono legati. D' altra parte sono anni che l' andamento del debito pubblico è drogato dagli acquisti della Banca centrale europea. E anche oggi che il programma di acquisto varato da Mario Draghi è alle spalle, il prezzo fissato nelle aste non riflette in toto il rischio paese, sia perché la Bce ha detto che la liquidità derivante dalla restituzione a scadenza dei titoli verrà reinvestita sempre nel debito pubblico di Eurolandia, sia perché la cassetta degli attrezzi di Draghi è ancora piena di strumenti finalizzati a tenere basso lo spread. E gli analisti scommettono che, se necessario, li userà. Leggi anche: "Sono spariti dai conti correnti tre miliardi di euro". Il buco nero della banca italiana, la 'sorpresa' atroce L' ASTA - L' ultima asta di Btp si è svolta lo scorso 13 febbraio. Sono stati collocati 4,5 miliardi di titoli a 3 e 7 anni con un rendimento rispettivamente dello 0,99% e dell' 1,38%. La tassazione per le cedole dei titoli pubblici è al 12,5% mentre per quelle delle azioni è al 26%. Una differenza non da poco che va tenuta in considerazione. Come detto, il premio sul rischio che grava sui titoli pubblici non riflette quello reale percepito dal mercato. A fare da garante c' è sempre Francoforte. Anche in Piazza Affari però molti titoli riflettono la solidità, o meglio, la dimensione, dell' azionista di riferimento. Come quando a possedere quote rilevanti c' è il Tesoro o compagnia cantante. Ma veniamo ai dividendi delle società quotate in Borsa. Intesa Sanpaolo è al momento - e difficilmente perderà il primato - la società con il più alto rendimento tra i titoli presenti nell' FtseMib. La banca erogherà ai soci per l' esercizio 2018 3,449 miliardi di euro di dividendi cash, più dei 3,419 corrisposti nel 2017. La cedola che il cda proporrà all' assemblea è di 19,7 centesimi per azione. Ieri Intesa ha chiuso a 2,047 euro per azione, quindi 0,197 euro è il 9,62% di 2,047. E per l' esercizio in corso Intesa Sanpaolo si aspetta «un aumento del risultato netto, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio». E «la politica di dividendi per l' esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all' 80% del risultato netto». Eppure un rendimento del 10% difficilmente potrà essere replicato visto il trend al rialzo del titolo. Fattori contingenti permettendo, ma questo vale per tutta Piazza Affari. IL GRUPPO DI TESTA - Tra i consigli di amministrazione che hanno deciso di proporre alle assemblee dei soci dividendi particolarmente generosi, c' è quello di UnipolSai: forte di una cedola di 0,145 euro che se confrontato alla chiusura di ieri, 2,17 euro, dà un rendimento lordo del 6,68%. Sopra il 5% ci sono Banca Generali (5,68%), Eni (5,49%) e Ubi (5,21%). Naturalmente tutti questi numeri valgono solo per le chiusure di ieri, visto che il rendimento, così calcolato, varia in base alla quotazione. Va inoltre tenuto conto che alcune società hanno già distribuito agli azionisti un acconto sul dividendo e che quindi nel periodo di stacco verrà versato solo il saldo. di Antonio Spampinato

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