Lavoro: allarme Slc Cgil Palermo, 'lap call center nuovo caporalato povero'
Palermo, 15 mag. (AdnKronos) - "Lavoratori usati come polli nelle gabbie, sfruttati, mortificati". I lap dei call center palermitani come il "nuovo caporalato" povero. A lanciare l'allarme è la Slc Cgil Palermo. "Stiamo assistendo a una nuova ondata di schiavitù che coinvolge migliaia di lavoratori giovani, ma anche tanti non più giovanissimi, impiegati come lap, lavoratori a progetto, nei call center - afferma il segretario generale della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso - Lavorano sei ore al giorno, in condizioni pessime, guadagnando una mancia da 100, 200 o 300 euro al mese - ha aggiunto - svolgendo di fatto un lavoro subordinato mascherato, perché hanno un orario e seguono le direttive delle aziende. Ma sono lasciati senza diritti e non sanno se a fine mese il contratto sarà rinnovato". Un incontro durante il quale si sono alternate anche alcune testimonianze. "Abbiamo ascoltato - dice Rosso - le voci di madri di famiglia di 40 anni che non hanno diritto di assentarsi se il figlio sta male né diritto alla maternità, alcuni hanno la 104 ma non viene rispettata, ci sono famiglie che devono far quadrare i conti tra la spesa e la scuola dei figli". Ai lap, ha spiegato il sindacato, vengono consegnate liste di nomi, di possibili clienti "alcune con alte probabilità di vendere un abbonamento o un rinnovo, altre vuote, liste fantasma, che inchiodano l'operatore ore e ore al telefono senza vendere nulla, come polli nelle gabbie, con l'obiettivo di ingrassare e smerciare subito i prodotti al di là di ogni qualità o utilità reale".