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Allarme spread, l'ordine dall'Asia che ha scatenato il caos: la manina della finanza contro il governo

Cristina Agostini
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Lo spread è aumentato ieri 15 maggio improvvisamente. Nulla a che vedere con i 570 punti raggiunti nell'autunno del 2011 ma la situazione potrebbe presto precipitare. Tant'è. Pare che tra le 8 e le 9 del mattino, mentre i gestori di Hong Kong e Singapore, riporta La Stampa in un retroscena, è par partito un singolo ordine di vendita che ha fatto schizzare all'insù il differenziale fra Btp italiano e tedesco di cinque punti. Questo significa che da qualche parte, con ogni probabilità in Asia, una grande banca d'affari o un fondo di investimento ha cominciato a scommettere contro l'Italia. "Non sono sorpreso", spiega Emilio Rossi di Oxford Economics, "Chi compra e vende titoli pubblici non attende certo la bocciatura di un' agenzia di rating per liberarsi di un Btp vicino al livello spazzatura".  Leggi anche: "Prenda un bigino di economia". Il leghista porta a lezioni d'economia la Boldrini: alta tensione in tv Gustavo Baratta, trader di titoli sovrani, dice che "da qualunque parte la si guardi, l'uscita di Salvini è un problema". O "hanno ripreso fiato le tesi dell' ala radicale della Lega (i due ideologi Borghi e Bagnai), o la conflittualità interna al governo aumenterà". Ora bisogna capire quale sia il livello dello spread oltre il quale la speculazione potrebbe farsi incontrollata, costringendo il governo a misure d'emergenza. Secondo Baratta basterebbe superare i 320 punti, secondo Rossi non accadrebbe "al di sotto dei 350", mentre Bankitalia ha da sempre ipotizzato il punto di non ritorno a 400. Gli effetti ricadrebbero tutti sulle banche. Baratta a differenza di Giuseppe Conte sostiene: "Se non ci sono atti concreti, non resta che la crisi di governo. Perché in quel caso gli analisti valuterebbero due scenari. O l'arrivo di un governo tecnico, o di un'alleanza fra Partito democratico e Cinque Stelle: una coalizione che verrebbe valutata in maniera meno irresponsabile di oggi". 

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