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'Power to our planet', al via 2° edizione EY Energy Forum

AdnKronos
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Roma, 30 mag. (AdnKronos) - Cambiamento climatico, efficienza energetica, decarbonizzazione, mobilità sostenibile e nuovi modelli di business. Si è aperta in provincia di Bologna la seconda edizione di EY Energy Forum, due giornate di confronto tra i principali player che operano nelle Utilities e nell'Oil&Gas. Entro il 2030, -56% per i settori dell'industria pesante e per il mondo dell'energia, -37% per i restanti settori: dai trasporti al residenziale, dal terziario all'agricoltura. Questi sono gli obiettivi che si è data l'Italia. La percentuale delle fonti rinnovabili cresce (obiettivo 55% entro il 2030) ma la vera sfida si gioca sulla decarbonizzazione ovvero sul rapporto carbonio-idrogeno nelle fonti di energia. Tra gli argomenti principali la sostenibilità energetica in un quadro complesso che non comprende solo l'1,3 miliardi di persone che vive nei paesi sviluppati e che ha pieno accesso all'energia e la più ampia capacità di reddito ma anche oltre 5 miliardi che non hanno la stessa disponibilità del mondò più ricco. E' intervenuto per Eni Francesco Gattei - Executive vice President Investor Relations - "per capire la transizione energetica va compreso cosa significhi esattamente questo processo che va dalle trasformazione delle delle fonti, dalle reti di distribuzione e delle forme di stoccaggio e dei bisogni finali". "Vanno compresi però alcuni fattori di abilitazione al cambiamento - spiega Gattei - la prima è la densità energetica, cioè la quantità di energia per unità di peso. Le batterie, per esempio, hanno una densità di 100 volte inferiore rispetto ai combustibili fossili, un limite importante nei trasporti pesanti, aerei e navali o su grandi distanze. Anche gli spazi che servono per produrre energia con le rinnovabili sono molto più ampi (fino a 1000 volte quelli delle tradizionali fonti Termoelettriche) La soluzione è lavorare su un mix che migliori le fonti fossili rendendole a minor impatto di carbonio -ad esempio massimizzando l'uso del gas o la carbon capture -e migliorando la densità e la continuità delle rinnovabili". "Eni - spiega Gattei - oltre ad aumentare il ruolo del gas e migliorare i processi di produzione energetica punta a diminuire gli sprechi, rendere circolare molti usi finali e sta lavorando all'impatto zero delle proprie emissioni operative upstream al 2030 grazie a progetti di tutela forestale per compensare le emissioni residue. Poi stiamo promuovendo le energie rinnovabili nei paesi in cui siamo presenti, come per esempio nel nord Africa, e c'é l 'impegno di installare pannelli in siti industriali in disuso anche in Italia. L'investimento totale di Eni sulle attività di decarbonizzazione per il quadriennio 2019/22 é di 3 miliardi di euro. La partita della transizione energetica sarà lunga e complessa perché dovrà sostenere fabbisogni crescenti e minimizzare le emissioni. Tutte le tecnologie dovranno essere migliorate per assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi".

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