L'intervento

Mario Draghi, l'annuncio: "Economia in affanno, taglio ai tassi d'interesse". Furia di Donald Trump: "Sleale"

Cristina Agostini

Preso atto della crescita economica in affanno Mario Draghi annuncia un possibile taglio dei tassi di interesse. Immediata la reazione dei mercati con un aumento degli indici di Borsa e il calo di euro e spread. Ma immediata anche la replica irritata di Donald Trump che, in un tweet, accusa di fatto il presidente della Bce di voler rafforzare il dollaro e peggiorare così la capacità competitiva dell'economia Usa. Draghi fa sapere infatti che se l'economia europea non dovesse mostrare segni di miglioramento, in particolare sul fronte dell'inflazione, potrebbe esserci bisogno di nuovi stimoli. Quindi si riferisce al "programma di acquisto asset", ovvero al Qe, il quale dice "ha ancora uno spazio considerevole", cioè potrebbe essere riesumato, con gli opportuni aggiustamenti. Inoltre ricorda che  "ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto attualmente collaterale continuano a far parte degli strumenti" a disposizione della Bce. Parole che fanno immediatamente precipitare lo spread sotto quota 250, ai minimi da aprile, fanno scendere l'euro sotto 1,12 sul dollaro e rivitalizzano le Borse europee, che erano scese in territorio negativo e subito girano al rialzo, in particolare Milano e Parigi, attualmente vicine a +1,5%. Donald Trump, da Washington, sobbalza alle parole del presidente della Bce e twitta infuriato: "Draghi ha appena annunciato il possibile arrivo di altri stimoli, facendo immediatamente calare l’euro contro il dollaro, e rendendo ingiustamente più facile per loro (l’Europa, ndr.) competere con gli Stati Uniti. Sono anni che lo stanno facendo, insieme alla Cina e ad altri".