Veneto: Unioncamere, crescita moderata, flette la fiducia delle imprese (2)
(AdnKronos) - "Per l'Italia le stime prevedono lo stallo: +0,1% nel 2019, +0,7% nel 2020. In un contesto di crescita ferma risultano in contenuto aumento anche le principali componenti dell'economia del Veneto. Nelle stime di Prometeia, il Pil regionale avrà un incremento annuo limitato dello 0,5% rispetto al 2018, sintesi di previsioni di crescita mediocre della domanda sia interna (+0,7%) che estera (+1,2%), stabilità dei consumi delle famiglie e situazione critica per gli investimenti. La riduzione delle tasse e il rilancio delle infrastrutture rimangono elementi essenziali da affrontare nella prossima legge di bilancio tenendo conto della compatibilità con i conti pubblici", sottolinea. Sotto il profilo dimensionale si evidenzia la migliore performance produttiva delle imprese di piccole dimensioni (+2,9%), seguite dalle medie e grandi imprese (+0,9%). La crescita più marcata ha riguardato i beni di consumo (+2,3%) a seguire i beni di investimento (+2,1%) e intermedi (+0,7%). A livello settoriale la tendenza positiva si è registrata soprattutto nel comparto dell'alimentare, bevande e tabacco (+6,7%), legno e mobile (+4,1%) e marmo, vetro, ceramica (+3,2%). Più moderata la crescita nel comparto carta, stampa, editoria, macchine elettriche ed elettroniche e altre imprese manifatturiere (+1,8%) e metalli e prodotti in metallo e macchine e apparecchi meccanici (+1,4%). Risultano invece di segno negativo i mezzi di trasporto (-6,4%), il tessile, abbigliamento e calzature (-2,6%) e gomma plastica (-1,4%). Nel secondo trimestre 2019 è aumentata la quota di imprese che registrano incrementi dei livelli produttivi (49% contro il 46% del trimestre precedente) e diminuita invece la quota al 35% di quelle che dichiarano variazioni negative della produzione. Il tasso di utilizzo degli impianti è leggermente aumentato attestandosi al 73%. Il livello di giacenze dei prodotti finiti è ritenuto adeguato dal 56,6% delle imprese industriali, per il 7,1% le giacenze sono scarse e per il 5,8% in esubero. Il 30,4% delle imprese intervistate non tiene giacenze.