Venezia: Ascom, bene linea Comune su decoro città
Venezia, 30 set. (AdnKronos) - “Condividiamo la linea perseguita da parte dell'amministrazione comunale con l'adozione della delibera che tenta di arginare aperture di negozi non di pregio. Non possiamo che complimentarci con l'apparato comunale per il piccolo ma significativo traguardo raggiunto. Abbiamo sempre ritenuto che il cambio di tendenza per ospitare nella nostra città turisti di qualità debba necessariamente passare per un'offerta merceologica di qualità e per questo ci siamo sempre impegnati e continueremo a farlo a fianco di chi condivide questa idea di sviluppo della città.” Il presidente di Confcommercio Ascom Venezia Roberto Magliocco plaude alla delibera passata in Consiglio Comunale che dispone “misure di regolamentazione dell'esercizio di attività ai fini della loro compatibilità con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale dell'area di Piazza San Marco e dell'area Realtina”, ovvero quale tipo di merceologia potrà essere esposto in queste aree. Un risultato cui ha contribuito anche l'Ascom, partecipando alle varie riunioni che hanno portato alla stesura della stessa apportando numerose osservazioni. Una battaglia per il decoro della città che Ascom persegue da anni, "partecipando attivamente a fianco dei propri associati per cercare di arginare la vendita di prodotti di scarsa qualità. Sin dal 2010, ha sollecitato il Comune affinché si intervenisse nel trovare delle soluzioni al proliferare dei negozi cosiddetti 50%, che offrendo merce a metà prezzo tutto l'anno, stavano minando l'equilibrio del mercato a Venezia, oltre ad un problema estetico e di decoro, in quanto spesso e volentieri le vetrine erano totalmente oscurate da cartelli pubblicitari". "In collaborazione con la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo e i relativi Organi di vigilanza, a partire dal 2012 abbiamo convocato varie assemblee per informare i soci relativamente agli obblighi sulla tracciabilità ed etichettatura dei prodotti, facendoci promotori della divulgazione e comprensione tra i nostri associati, di quanto previsto dal” Codice del Consumo”, realizzando una sorta di “etichetta tipo “che soddisfaceva sia i requisiti richiesti dal Codice del Consumo sia l'Organo di Controllo. Ne seguì un convegno sul tema nel 2016", spiega.