Whirlpool stop cessione fino al 31/10, per governo e sindacati non basta
Roma, 9 ott. (AdnKronos) - Si complica la vertenza sulla cessione del sito Whirlpool di Napoli. La proposta del gruppo contenuta in una lettera e riferita dal premier Giuseppe Conte a Fim Fiom Uilm e Uglm nel corso dell'incontro a palazzo Chigi, di sospendere la procedura di cessione del sito Whirlpool di Napoli alla società Prs fino al 31 ottobreprossimo per rendere possibile un incontro con il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, infatti, non è piaciuta ai sindacati ma nemmeno al governo stesso. "Il governo ritiene non soddisfacenti e non risolutivi i contenuti della lettera", scandisce una nota di Palazzo Chigi al termine dell'incontro rinviando ad una nuova interlocuzione con i vertici di Whirlpool la verifica di "ulteriori elementi di novità, con particolare riguardo al superamento definitivo del precedente piano di reindustrializzazione". E così anche i sindacati : "è una sospensione a orologeria e non è quello che serve per riaprire un tavolo che rimetta in discussione la decisione dell'azienda", dicono ad una voce sola i leader di Fim Fiom Uilm e Uglm che vorrebbero invece che Whirlpool rilanciasse il sito di Napoli e la produzione di lavatrici. Vertenza al momento in impasse, dunque. Un segnale di chiarimento potrebbe arrivare dall'incontro che Patuanelli dovrebbe organizzare nelle prossime 24 ore. I tempi d'altra parte sono stretti: il 12 ottobre prossimo scade il termine di legge per la cessione del sito di Napoli a Prs. Governo e sindacati comunque sono schierati, al momento, dalla stessa parte: "Faremo il possibile e vorrei dire anche l'impossibile per trovare una soluzione. Insieme bisogna porre quelle condizioni perché questa azienda abbia un futuro qui in Italia, solido, sostenibile, con particolare attenzione ai livelli occupazionali", aveva infatti detto Conte a Fim Fiom Uilm e Uglm subito in apertura dell'incontro ricordando loro di conoscere bene la realtà industriale napoletana per la quale "è rilevante che ci sia un presidio industriale importante". Anche più esplicita la nota di Palazzo Chigi: "il governo è determinato a mettere in campo tutte le azioni necessarie, per quanto di propria competenza, per mantenere questo presidio industriale", si legge. E pur nella consapevolezza "che le soluzioni industriali spettano all'azienda", prosegue la nota, "il governo ritiene indispensabile sollecitare i vertici Whirlpool a far chiarezza su quali siano gli ostacoli e le difficoltà che impediscono la prosecuzione del progetto e degli impegni già assunti" ribadendo come "l'intento sia di creare tutte le condizioni perché venga mantenuto sul territorio il presidio industriale e vengano salvaguardati i livelli occupazionali". "Insoddisfatta" della proposta della multinazionale americana dunque la Fiom: "la semplice sospensione della procedura di cessione non è quello che serve per riaprire un tavolo che rimetta in discussione la decisione dell'azienda. Whirlpool non può continuare come se nulla fosse, da quando è cominciato il confronto non ha fatto passi avanti. È necessario da parte sua un cambio di atteggiamento", scandisce il leader delle tute blu della Cgil, Francesca Re David. Irritato anche il leader Fim, Marco Bentivogli. “Apprezziamo l'impegno del Governo in un momento di stallo del confronto, ci deve essere un momento in cui si guardano le carte. Ma l'azienda deve garantire maggiore affidabilità di quella mostrata fino ad ora", spiega Bentivogli sollecitando la multinazionale americana ad un ad "un maggior rispetto per le istituzioni, per i sindacati e i lavoratori". In certe aree, ricorda, "chiudere le fabbriche è un regalo alla Camorra. Un presidio industriale è un presidio di legalità. Lì sono rimasti solo Whirlpool e Hitachi". E di "offesa ai lavoratori e al governo italiano" parla anche Rocco Palombella, segretario generale Uilm. "Whirlpool gioca a fare la furba: si è rivenduta la disponibilità a sospendere la cessione del sito fino a fine mese a fronte di una procedura che si sarebbe comunque dovuta concludere entro il 31 ottobre", dice ammonendo il governo a non dare il via ad un effetto domino in Campania: "se Whirlpool Napoli chiude sarà l'inizio della fine.Il sito di via Argine non ha problemi di produzione nè di professionalità. E un piano B non esiste: esiste solo un piano A, quello di continuare a produrre lavatrici e Whirlpool lo sa benissimo", conclude. In sintonia anche l'Ugl. "Bene l'iniziativa del governo ma la sospensione annunciata deve essere permanente se no sarà chiaro che è solo un espediente dell'azienda per prendere tempo", spiega Antonio Spera, segretario generale Ugl metalmeccanici.