Veneto: assegno per il lavoro, oltre 30 mila beneficiari in meno di 2 anni
Venezia, 16 ott. (Adnkronos) - I Centri per l'impiego del Veneto hanno rilasciato oltre 30 mila ‘assegni per il lavoro' in meno di due anni. Solo nell'ultimo trimestre (luglio-settembre 2019) gli assegni hanno raggiunto 5 mila disoccupati (il 43% in più rispetto allo stesso trimestre del 2018), con un picco di oltre 2.300 assegni rilasciati nel mese di settembre, il valore più alto dall'introduzione della nuova misura regionale di politica attiva. Otto beneficiari su dieci si sono recati presso una delle sedi accreditate su tutto il territorio veneto per attivare l'assegno e avviare il proprio percorso di ricollocazione, sulla base delle misure individuate dal piano personalizzato sottoscritto con l'ente prescelto. È quanto emerge dal report periodico di monitoraggio della misura istituita e finanziata dalla Regione Veneto a fine 2017, con l'obiettivo di supportare i disoccupati over 30 residenti o domiciliati in Veneto nella ricerca di un nuovo lavoro. I dati, aggiornati al 30 settembre 2019 da Veneto Lavoro in collaborazione con l'Area capitale umano, cultura e programmazione comunitaria della Regione, attestano che oltre 17 mila hanno concluso il percorso di orientamento, formazione o reinserimento; di questi 16.300 hanno trovato lavoro con contratti di lavoro dipendente, uno su tre con contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata superiore ai 6 mesi. “Gli assegni per il lavoro sono una misura ormai strutturale nel ventaglio delle politiche del lavoro messe in campo dalla Regione per aiutare i disoccupati a trovare una nuova occupazione – commenta l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - Non si tratta di un assegno ‘passivo' ma di una misura attiva, che impegna il beneficiario e la struttura di servizio prescelta dall'interessato, ad un percorso di orientamento, formazione e riqualificazione, volto a favorire l'occupabilità delle persone. I disoccupati che si rivolgono ai Centri per l'Impiego del nostro territorio hanno imparato a conoscere questa possibilità, richiedono l'Assegno e in alcuni casi vi aderiscono una seconda volta quando ne posseggono i requisiti. I beneficiari dell'assegno possono interrompere il percorso svolto se insoddisfatti del servizio ricevuto e di iniziarne uno nuovo, anche con un altro ente accreditato. L'incremento delle richieste cui abbiamo assistito nell'ultimo anno ci conforta e ci induce a proseguire su questa strada”.