Export: Assocamerestero, 500 mld euro 2020 e si supereranno i 540 mld nel 2022 (2)
(Adnkronos) - Le CCIE si confermano anche nel 2018 come una rete in grado di facilitare le partnership transnazionali, step fondamentale per realizzare business all'estero. Oltre 70 mila le aziende che si sono avvalse dei servizi delle CCIE, di cui il 95% ha dai 3 ai 49 addetti, mentre il 45% di queste sono aziende del settore terziario. Al primo posto tra i servizi maggiormente richiesti alle CCIE quelli di business scouting per il posizionamento sul mercato estero (pari al 41% delle prestazioni fornite), seguiti dalle attività di networking (19%) e dall'organizzazione di missioni di buyer esteri in Italia (16%). L'attività svolta in questi anni ha determinato un impatto positivo in termini di riconoscibilità e notorietà del lavoro svolto dalle CCIE a supporto del business italiano all'estero. Importante il coordinamento con il sistema camerale italiano: per Unioncamere sono circa 50 mila le imprese potenziali od occasionali esportatrici, con un fatturato medio intorno ai 3 milioni, che potrebbero diventare esportatrici abituali. Questa potenzialità, se colta, può valere per il Paese circa 30 miliardi in più di export. “L'autostrada che collega le imprese con l'estero ha due caselli: uno in Italia, le Camere di commercio; l'altro nel mondo, la rete delle Camere italiane all'estero”. E' quanto ha sottolineato il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, che ha aggiunto “insieme lavoriamo per la crescita delle imprese attraverso reti di servizi, di tecnologie e di uomini. È questa la missione del sistema camerale”.