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Italia in ritardo sul digitale, ma stiamo accelerando

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AdnKronos
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Milano, 7 nov. (Adnkronos) - Sulla diffusione dei pagamenti digitali l'Italia è ancora molto indietro rispetto ai primi della classe in Europa: la Gran Bretagna e i Paesi nordici. Ma sta recuperando terreno a ritmi sostenuti, pari ad almeno due punti percentuali ogni anno. Roberto Catanzaro, direttore Business Development di Nexi, spiega che "la penetrazione dei pagamenti digitali in Italia, inteso come numero di transazioni fatte con le carte rispetto a quelle con il contante, è del 24%. Lo stesso dato nei Paesi più avanzati, come il Regno Unito o i Paesi nordici è di tre volte tanto. Quindi l'Italia è purtroppo in ritardo nell'utilizzo dei pagamenti digitali". La buona notizia, sottolinea Catanzaro a margine del Salone dei Pagamenti di Milano, "è che stiamo crescendo. Ogni anno la penetrazione aumenta di due punti percentuali. Il prossimo anno sarà il 26%, se non il 27%". Quindi se da un lato c'è un ritardo, "dall'altro c'è una forte volontà di accelerazione", come dimostra il fatto che nelle ultime settimane i pagamenti digitali siano al centro dell'agenda governativa. Alcuni degli ostacoli alla diffusione del digitale sono legati all'infrastruttura. "C'è sicuramente ancora in una parte del Paese un'infrastruttura di accettazione che non è velocissima, ma come Nexi stiamo investendo perché tutti i Pos siano in banda larga. E' un percorso. Siamo quasi alla fine, ma serve ancora qualche tempo", continua Catanzaro. Altri sono legati alla percezione del cliente, soprattutto del commerciante. "Dobbiamo lavorare sulla percezione del valore. Una transazione in contanti è una transazione morta, una volta che pago non so niente di quel cliente e non posso fare niente. Una transazione digitale è una transazione su cui posso fare delle cose, porta dei dati, posso fare Crm, posso conoscere meglio il cliente, posso fare servizi di royalty, posso quindi aggiungere un ecosistema di valore aggiunto che è molto importante per il cliente commerciante sia esso una grande catena o un piccolo esercente commerciale", conclude.

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