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Lombardia: calano e sono meno di 2800 nel 2019 le società di comunicazione

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AdnKronos
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Milano, 2 dic. (Adnkronos) - Cambia pelle il mondo della comunicazione in Lombardia: spariscono le piccole imprese, aumentano le società di capitali. Lo certificano i dati di fine anno forniti e illustrati oggi da Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia, in occasione dell'incontro che si è tenuto oggi al consiglio regionale della Lombardia con il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'Informazione e all'Editoria Andrea Martella, al quale ha preso parte anche il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi. All'incontro erano presenti i partecipanti ai tavoli tecnici istituiti dal Corecom all'interno del percorso conoscitivo del sistema informativo locale lombardo avviato nella primavera di quest'anno. Al sottosegretario all'Editoria e Informazione Marianna Sala ha consegnato un dossier contenente le richieste, i contributi e le proposte maturate con l'apporto degli stessi operatori dell'informazione locale in Lombardia, “operatori che conoscono in prima persona le problematiche della dura crisi che ha messo in ginocchio molte aziende prestigiose della nostra Regione e che sono quindi in grado di fornire proposte adeguate”. Martella ha spiegato che "il governo riconosce che le realtà editoriali locali costituiscono, per volumi e diffusione, una fondamentale infrastruttura informativa del nostro Paese e pertanto è determinato ad assicurare a questo settore adeguate misure di sostegno pubblico, anche diretto". Nel suo intervento il sottosegretario ha tracciato il quadro generale all'interno del quale si colloca la situazione delle stesse realtà editoriali della Lombardia, dove il sistema editoriale attraversa da almeno un decennio una crisi finanziaria profonda, che ha ormai assunto caratteri strutturali, soprattutto per la stampa quotidiana e periodica. A fronte di una diffusione dei quotidiani in Italia che si attestava a 5,5 milioni di copie nel 2007, sono oggi circa 2 milioni le copie giornaliere rilevate dagli ultimi dati Fieg. “In poco più di dieci anni sono andate perdute quasi due copie su tre, con una tendenza che non mostra segni di inversione”.

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