Credito: Cna Treviso, ulteriore stretta da parte del sistema bancario (2)
(Adnkronos) - Perciò, in questo momento storico, gli istituti di credito preferiscono acquistare titoli di stato, per i quali non è richiesto accantonamento alcuno, piuttosto che finanziare le imprese. C'è inoltre un problema di costi che il sistema bancario si trova a dover sostenere: se il costo del denaro è inferiore al 2% e i costi fissi delle banche sono superiori a quella percentuale è evidente che le banche vanno in tensione e chiudono i rubinetti alle imprese, spiegano gli artigiani. In questa situazione già di grande difficoltà, sono in arrivo le disposizioni del nuovo codice sulla crisi di impresa che imporrà alle imprese di dotarsi di un adeguato assetto organizzativo e amministrativo in grado di anticipare l'emergere di stati di insolvenza attraverso degli indicatori di allerta, che non sempre sono adattabili alle realtà delle micro imprese artigiane. Il timore è che le banche possano utilizzare quei parametri per stabilire se un'impresa è meritevole o meno di credito. Il rischio è che vi possa essere una ulteriore contrazione di liquidità per i più piccoli, avvertono. "In questa fase il ruolo dei confidi ritorna strategico per supportare le aziende non solo per avere condizioni agevolate di accesso al credito ma per poter accedere anche semplicemente al credito - spiega Rudy Bortoluzzi -. E si conferma strategico il ruolo delle associazioni di categoria nell'informare le imprese circa i cambiamenti in atto e nell'affiancarle nelle scelte operative con assistenza e consulenza specializzata". "Ma anche altri soggetti devono fare la loro parte: il governo, mettendo in campo politiche antirecessive e di sviluppo; le imprese stesse che devono investire nella loro capitalizzazione; le banche che devono puntare, anche attraverso le opportunità che offrono le innovazioni digitali, a una riorganizzazione che abbatta i costi operativi", conclude.