Pop Bari: bond e azioni svalutate, numeri e rischi della popolare del Sud/Adnkronos (2)
(Adnkronos) - Il rischio che gli attuali soci della Popolare siano azzerati è molto alto, quasi scontato, se lo schema dell'operazione dovesse ricalcare quello già visto in Banca Carige e se il buco patrimoniale da ripianare fosse di oltre 1 miliardo di euro. Nel caso della Popolare di Bari, non ci sono solo i soci a rischiare, ma anche gli obbligazionisti. In circolazione ci sono tre bond subordinati targati Pop Bari, strumenti di debito di difficile rimborso in caso di default, come già si è visto nel caso di Mps, quando furono rimborsati in parte dallo Stato o, peggio ancora, nel caso delle quattro bad bank (Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria), quando i risparmiatori persero tutto. Le tre obbligazioni Tier 2 di Pop Bari sono di taglio diverso: una vale 6 milioni è scade il 27 novembre 2020. Una, da 15 milioni di euro con scadenza nel 2025, è stata "sottoscritta da un investitore istituzionale". La più corposa, emessa a fine 2014, nei mesi seguenti l'acquisizione di Tercas, è di oltre 213 milioni, paga una cedola del 6,5% e scade a dicembre 2021. Sono, si è appreso, diverse migliaia i risparmiatori retail ad averla sottoscritta. Con almeno il 70% delle sua rete di filali concentrate al Sud, la Popolare di Bari è quello che Veneto Banca e la Popolare di Vicenza erano per il Veneto, o quello che Carige è tutt'ora per la Liguria. Con conti correnti da oltre 7 miliardi, è la banca di riferimento per le piccole medie imprese del territorio, e dà lavoro a 2.707 dipendenti. Nella sua ultima intervista al Corriere della Sera, l'ad Vincenzo De Bustis ha parlato chiaramente della necessità di tagliare posti di lavoro. "In tutte le banche c'è un 20-25% di dipendenti di troppo. Noi ne abbiamo circa tremila e dovremo ridurli di circa ottocento". Se un piano industriale è già pronto e 'ad uso' dei commissari nominati da Bankitalia, la riduzione dei costi potrebbe essere una delle voci fondamentali.